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Problema/Soluzioni

  • Candida Fuori Controllo? Evita questi Cibi come la Peste

     

    Negli ultimi anni è stato osservato un anomalo incremento dei casi di candidosi nel tratto gastrointestinale, urinario e respiratorio anche nelle persone sane. La candidosi è un'infezione da lievito. La Candida albicans è la principale responsabile delle infezioni in oltre la metà dei casi (1).  

    La Candida è un fungo molto comune nel corpo umano. Si trova in varie parti del corpo, spesso in aree come la bocca, la pelle, il tratto digestivo, le unghie dei piedi, il retto e la vagina.  È generalmente innocuo, ma una crescita eccessiva di questo fungo può causare infezioni (2) e procurare diversi fastidi. Continua a leggere

  • Perchè i Probiotici sono così Importanti per la Salute

     

    È ormai risaputo che la nostra salute è stremamene legata ai microbi che vivono in equilibrio nei nostri tessuti ed organi. Esiste un gruppo di batteri che ci protegge e che fa da intermediario tra l’ambiente esterno e l’interno dell’organismo, ovvero il microbiota intestinale.

    Il microbiota intestinale gioca un ruolo fondamentale per la nostra salute:basti pensare che il nostro intestino, da solo, contiene la stessa quantità di batteri presente nell’insieme di tutte le cellule del nostro corpo! Nonc'è da meravigliarsi se il microbiota intestinale è così importante per la salute (1).

    È dunque indispensabile fornire ai nostri batteri una corretta alimentazione, fonte principale di energia del microbiota intestinale, e probiotici di qualità.

    Esistono numerosi studi e ricerche che confermano i benefici dei probiotici. Essi sono batteri che rivestono il tratto digestivo e supportano la capacità del corpo di assorbire i nutrienti e dicombattere le infezioni.

     

    Cosa sono i Probiotici?

    I probiotici sono “micro-organismi vivi che, somministrati in quantità adeguata, apportano un beneficio alla salute dell'ospite”, secondo la FAO e l’OMS (2). I probiotici sono simili ai microrganismi benefici che si trovano nell'intestino umano ed aiutano il corpo a svolgere correttamente tutte le sue funzioni (3).

    Solo la pelle e il sistema digestivo ospitano circa 2000 diversi tipi di batteri. I benefici dei probiotici si sono dimostrati efficaci nel sostenere la funzione immunitaria, ridurre l'infiammazione, promuovere una sana digestione e mantenere una pelle bella, specialmente se combinati con prebiotici. (4)

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    Gli 8 Benefici dei Probiotici  

    Si possono trovare tantissime informazioni circa gli studi condotti sui probiotici. Moltissime ricerche si sono concentrate sui benefici dei probiotici su un gran numero di problemi e condizioni di salute. Di seguito si elencano solo alcuni dei principali vantaggi che queste sostanze offrono al nostro organismo, ma la lista dei benefici per la nostra salute sarebbe molto più lunga.

    1- Promuovono una Buona Salute Digestiva

    I ricercatori affermano che i probiotici sono utili nella prevenzione della malattia gastrointestinale, dunque possono essere una strategia molto efficace contro i disturbi da essa provocati. L'uso di integratori probiotici può aiutare a proteggere dalle malattie infiammatorie dell'intestino, tra cui la colite ulcerosa e il morbo di Crohn. (5)  Gli studi indicano che i probiotici sono efficaci contro varie forme di diarrea, tra cui diarrea associata agli antibiotici, diarrea acuta e diarrea del viaggiatore (6).

    Inoltre i probiotici possono aiutare a ridurre il dolore e la gravità dei sintomi dell’intestino irritabile (IBS) e aiutare nell'eradicazione di helicobacter pylori (7).

    2- Migliorano la Salute Mentale

    L’intestino viene chiamato secondo cervello: non a caso, infatti il nostro apparato digestivo è la seconda parte del nostro sistema neurologico. Si chiama sistema nervoso enterico e si trova appunto nell'intestino (8). L'intestino è responsabile della produzione del 95% della serotonina presente nel nostro corpo e può avere un impatto significativo sulla funzione cerebrale e sull'umore (9).

    Gli scienziati affermano che le varie interazioni dell'intestino-cervello sembrano influenzare la patogenesi di una serie di disturbi in cui è implicata un’infiammazione, disturbi dell'umore, disturbi dell’autismo, disordine da ipersensibilità da deficit di attenzione, sclerosi multipla e obesità (10).

    La ricerca ha indagato molto sull'importanza della connessione tra intestino e cervello e su come i probiotici influiscono sulla funzione cerebrale.I probiotici possono aiutare ad alleviare i sintomi dell'ansia, riducendo l'infiammazione lungo la connessione intestino-cervello (10). Inoltre i benefici dei probiotici sembrano includere una riduzione dei sintomi della depressione (11).

    Un risultato sorprendente sembra essere il modo in cui i probiotici possono influire su alcuni dei sintomi dell'autismo. L'autismo e la salute dell'intestino sono stati discussi molte volte, poiché i pazienti con questo disturbo soffrono tipicamente di un gran numero di problemi digestivi. Secondo la ricerca, sembra possibile che alterare la qualità dei batteri intestinali possa giovare non solo al sistema digestivo, ma anche ai comportamenti anomali nell'autismo (12). 

    3- Rafforzano le Difese Immunitarie e Riducono l'Infiammazione  

    Il nostro apparato digestivo è fondamentale per la nostra salute, perché in esso si trova il 70%-80% dell'intero sistema immunitario (13). La ricerca suggerisce che i probiotici potrebbero essere una terapia aggiuntiva o supplementare e potrebbero avere il potenziale per prevenire un ampio campo di malattie correlate all'immunità, a motivo del loro effetto anti-infiammatorio (14).

    Poiché l'infiammazione cronica è alla base di molte malattie e condizioni di salute, il fatto che i probiotici esercitino questo effetto sull'intestino, dove risiede l'80% del sistema immunitario, è cruciale.

    Leggi anche: 10 Segnali che il Sistema Immunitario è Debole

    4- Proteggono dalle Allergie Alimentari

    I ricercatori affermano che i bambini con scarse quantità di batteri intestinali hanno maggiori probabilità di sviluppare allergie nei primi due anni di vita (15). Dal momento che i probiotici hanno la capacità di ridurre l'infiammazione cronica nell'intestino e di regolare le risposte immunitarie, si deduce che possono anche aiutare a ridurre i sintomi di allergia alimentare (16). 

    5- Trattamento del Diabete

    Sono stati effettuati diversi studi che analizzano l’interazione dei probiotici con il glucosio nel sangue. Uno di questi studi ha confermato che l’assunzione di probiotici riduceva il rischio di sviluppare il diabete (17).   I probiotici portano benefici ai diabetici, migliorando la sensibilità all'insulina e diminuendo la risposta autoimmune riscontrata nel diabete (18).

    Inoltre la combinazione di probiotici con prebiotici può anche aiutare a gestire lo zucchero nel sangue, in particolare quando i livelli sono molto elevati (19).

    Leggi anche: Chi Rischia la Glicemia Alta e i 20 Alimenti Anti-Glicemici

    6- Combattono l’Artrite Reumatoide

    La scarsa salute intestinale è correlata a risposte autoimmuni, come quelle riscontrate nell'artrite reumatoide. I probiotici sono stati proposti come opzione terapeutica per questa condizione. È stata riscontrata una diminuzione dell'infiammazione dell’artrite reumatoide e della sua progressione (20).

    7- Diminuiscono la Pressione Sanguigna

    I probiotici aiutano a ridurre la pressione sanguigna, migliorando i livelli di colesterolo e dei trigliceridi, riducendo la resistenza all'insulina, regolando i livelli di renina (un enzima secreto dai reni per abbassare la pressione sanguigna) e attivando antiossidanti. Per questi motivi, i ricercatori li considerano preziose risorse nel trattamento della pressione alta (21). 

    8- Favoriscono la Salute della Pelle

    La ricerca suggerisce che avere un ambiente intestinale equilibrato procura benefici sia ad una pelle già sana che ad una malata (22). Gli integratori probiotici sono efficaci nella prevenzione della dermatite atopica pediatrica e dell'eczema infantile (23).  L'integrità dei batteri intestinali è anche collegata allo sviluppo dell'acne (24).  Infine, i probiotici possono ridurre l'infiammazione cutanea antigene (25). 

     

     

    Quando è il Momento Migliore per Assumere i Probiotici?

     

    Sembra una domanda banale, ma sono in molti a chiedersi quale sia il momento migliore per usufruire dell’efficacia dei probiotici.Anche in questo caso, sono stati condotti degli studi per capire quale sia il momento migliore per assumere i probiotici. Prima o dopo i pasti? Meglio a digiuno?

    Secondo gli esperti (26) i probiotici assunti 30 minuti prima di un pasto sono più efficaci, perché hanno più chance di sopravvivere. Al contrario, è stato rilevato che i probiotici non sopravvivono in quantità elevate se l’integratore viene assunto 30 minuti dopo un pasto.

     

     

     

    Riferimenti:

    • 1- https://journals.plos.org/plosbiology/article?id=10.1371/journal.pbio.1002533
    • 2- https://it.wikipedia.org/wiki/Probiotico
    • 3-https://nccih.nih.gov/health/probiotics
    • 4- https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0016508504001520
    • 5- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22529959
    • 6- https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1473309906704959
    • 7- https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1111/j.1365-2036.2006.03179.x
    • 8- https://link.springer.com/chapter/10.1007/978-1-4939-0897-4_3
    • 9- https://www.apa.org/monitor/2012/09/gut-feeling.aspx
    • 10- https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0006322313004083
    • 11- https://www.mdpi.com/2072-6643/8/8/483/htm
    • 12- https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1002/bies.201400075
    • 13- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10564096
    • 14- https://link.springer.com/article/10.1186/s13167-015-0036-0
    • 15- https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0091674901961408
    • 16- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9042042
    • 17- https://bmcmedicine.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12916-014-0215-1
    • 18- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4078018/
    • 19- https://link.springer.com/article/10.1007/s00394-016-1300-3
    • 20- https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0899900713004395
    • 21- https://www.mdpi.com/1422-0067/10/9/3755/htm
    • 22- https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0094129811001313
    • 23- https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0091674907021720
    • 24- https://gutpathogens.biomedcentral.com/articles/10.1186/1757-4749-3-1
    • 25- https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1002/eji.200425139
    • 26-  Benef Microbes. 2011 Dec 1;2(4):295-303
  • I 7 Benefici per la Salute dei Peptidi di Collagene Idrolizzato

    Il collagene (o collageno) è la proteina più abbondante presente nel nostro corpo (1): costituisce tra il 25% e il ​​35% del contenuto proteico dell'intero corpo. È la componente principale del tessuto connettivo, si trova principalmente nei tessuti fibrosi come tendini, legamenti e pelle., quindi in alimenti come la pelle del pollo, del pesce, nel brodo di ossa. Quante volte mangi questi cibi ogni giorno?

    È una proteina vitale di cui il corpo ha bisogno per funzionare e purtroppo quasi tutti ne siamo carenti a causa dell'alimentazione moderna.

    Il collagene aiuta a mantenere l'integrità di molti tessuti attraverso le sue interazioni con le superfici cellulari: funge come una sorta di colla dell’organismo. Esso infatti mantiene la struttura e l'integrità della pelle, del tessuto muscolare, delle ossa e dei tendini, inviando segnali importanti alle cellule. Questi segnali sono essenziali per combattere l'infiammazione e riparare le cellule danneggiate. 

    Purtroppo la produzione di collagene declina naturalmente con l’avanzare dell’età. Anche lo stile di vita, come per esempio una dieta ricca di zuccheri, fumo e l’eccessiva esposizione al sole, possono contribuire a ridurre i livelli di collagene del nostro corpo.

    Leggi anche: Come lo Zucchero Uccide il Desiderio Sessuale

    Sintomi della Carenza di Collagene

    La carenza di collagene può essere legata ad una ridotta capacità digestiva che si verifica con l’avanzamento dell’età. Può verificarsi in concomitanza con varie situazioni quali gravidanza e attività sportiva. Alcuni sintomi di una carenza di collagene possono includere:

    • ♦ Caduta dei capelli
    • ♦ Invecchiamento precoce della pelle
    • ♦ Indebolimento dell’apparato osteoarticolare
    • ♦ Fragilità delle unghie

    In caso di carenza della proteina, potrebbe essere necessario prendere in considerazione l’assunzione di un integratore alimentare per soddisfare le esigenze del corpo. 

    Di seguito alcuni dei benefici principali del collagene sul il nostro corpo.

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    Benefici del Collagene per la Salute

    Riduzione dei Dolori Articolari

     

    Un recente studio ha scoperto che il collagene è un rimedio efficace per il trattamento dell'osteoartrite e di altri dolori e disturbi articolari (2).

    In un’altra ricerca, è stato possibile dimostrare il suo effetto positivo in soggetti affetti da artrite reumatoide: il collagene, diminuendo il gonfiore delle articolazioni dei pazienti, ha portato loro sollievo dai sintomi dolorosi (3). 

    Questa proteina rende fluido il movimento delle articolazioni, riducendo così il dolore associato all'invecchiamento ed anche il rischio di deterioramento delle articolazioni (4, 5).

    Si è rivelato che le persone con dolori articolari osteoartritici, se trattate con collagene mostrano miglioramenti significativi nelle attività quotidiane, come salire le scale, dormire e un miglioramento generale nella loro qualità di vita (6).

    Riduzione del Dolore della Schiena

    Sono molte le ricerche che confermano che gli individui che soffrono di mal di schiena possono trovare sollievo assumendo il collagene (7). In particolare, è stato svolto uno studio in cui i partecipanti, tutti ultracinquantenni, avevano dolore alla parte superiore o inferiore della schiena. Dopo aver assunto collagene ogni giorno, oltre il 20% dei pazienti ha riscontrato un miglioramento significativo alla schiena.

    Ripristino della Corretta Funzione Intestinale

    Il collagene può essere molto utile per ridurre i sintomi dei disturbi gastrointestinali, compresa la sindrome dell'intestino tenue, IBS, il reflusso acido, il morbo di Crohn e la colite ulcerosa, poiché gli amminoacidi che lo costituiscono formano il tessuto che riveste il colon e il tratto gastrointestinale. Assumere collagene porta un grande beneficio, perché aiuta a formare il tessuto connettivo, cioè "sigilla e risana" il rivestimento protettivo del tratto gastrointestinale.

    Gli studi hanno rilevato che nelle persone affette da malattia infiammatoria intestinale, le concentrazioni sieriche di collagene erano diminuite (8,9). 

    Anche se non si soffre di particolari disturbi, il collagene può essere un eccellente integratore da assumere per la salute generale dell'intestino, perché aiuta con l'assorbimento dell'acqua al suo interno, contribuendo a mantenere un regolare movimento intestinale.

    Prevenzione delle Malattie Cardiache

    Il collagene può aiutare a ridurre il colesterolo e prevenire le malattie cardiache.

    Gli amminoacidi contenuti nel collagene (prolina e arginina) contribuiscono a liberare l'accumulo di grasso nel sangue, riducendo così al minimo l'accumulo di grasso nelle pareti delle arterie. Un accumulo di placca è ciò che intasa le arterie, impedendo al sangue di fluire verso altri organi. Il collagene può aiutare a prevenire questo accumulo nei vasi sanguigni, proteggendo da infarto e ictus (10).

    Contribuisce anche a controllare la pressione sanguigna, poiché favorisce la produzione di ossido nitrico, che consente una migliore vasodilatazione, quindi una migliore circolazione.

    Durante uno studio, nei partecipanti si è verificata una significativa riduzione del colesterolo. Ad essi era stato somministrato del collagene due volte al giorno per sei mesi: ciò ha aiutato a prevenire l'accumulo di placca nelle loro arterie (11).

    Miglioramento della Salute del Fegato

    È stato persino scoperto che la glicina contenuta nel collagene può aiutare a ridurre il danno epatico indotto dall'alcol e altre forme di danno epatico acuto o cronico (12). Questo è possibile perché la glicina aiuta a minimizzare i danni causati al fegato quando questo assorbe sostanze estranee, tossine o alcol che non dovrebbero attraversarlo. 

    Il collagene è estremamente utile per disintossicare il corpo dalle sostanze nocive, migliorare il flusso del sangue e mantenere il cuore giovane.

    Miglioramento dell'Elasticità della Pelle  

     

    Secondo la ricerca, l’assunzione di collagene può aiutare a rassodare la pelle, aumentarne la levigatezza e favorirne il rinnovo e la riparazione delle cellule (13). Il collagene riduce anche la cellulite e le smagliature, provocate da una perdita di elasticità dovuta proprio dalla diminuzione del collagene.

    Un altro studio ha rilevato che l’assunzione del  collagene ha migliorato i livelli di idratazione della pelle in sole otto settimane (14).

    Rafforzamento di Capelli e Unghie

    Una carenza di collagene può causare unghie che si spaccano facilmente, e capelli deboli. La proteina del collagene è l'elemento costitutivo delle unghie, dei capelli e dei denti. 

    L'aggiunta di collagene nella dieta può aiutare a mantenere le unghie forti e a diminuire la perdita dei capelli. Uno studio ha rilevato che esiste una relazione essenziale tra la matrice extracellulare e la rigenerazione del follicolo pilifero, suggerendo che il collagene potrebbe essere un potenziale rimedio per la perdita di capelli e altre malattie correlate alla pelle. (15)

    Scegliere Peptidi di Collagene Idrolizzato

    Quando si sceglie un integratore alimentari di collagene, è importante sceglierne uno con peptidi di collagene perchè viene assorbito molto meglio in quanto passa la barriera intestinale, con almeno il 90% di proteine, e uno ricavato da animali allevati al pascolo libero (per almeno 11 mesi l'anno) per evitare i danni provocati dagli antibiotici, dai pesticidi, dagli ormoni della crescita e dallo stress cui sono sottoposti gli animali chiusi in posti ristretti.

    Essi non dovrebbero nemmeno essere stati foraggiati con grano (fonte di glutine) e mais (fonte di lectine). Tutto ciò garantisce un'altissima qualità del prodotto.

    Noi della Fitoplus consigliamo i peptidi di collagene anche a chi vuole perdere peso, perchè riduce la sensazione di fame e rassoda la pelle quanto fisiologicamente possibile per coloro che perdono molti kg in poco tempo, ma anchi chi da obeso raggiunge col tempo un peso normale.

    Leggi anche: Dieta senza Lectine: Gli Alimenti da Evitare

     

    Riferimenti:

    1. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11704682
    2. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17076983
    3. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8378772
    4. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18416885
    5. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22500661
    6. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2764342/
    7. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22500661
    8. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/14600124
    9. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/14600124
    10. https://www.nhlbi.nih.gov/health-topics/atherosclerosis
    11. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5429168/
    12. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22913202
    13. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23949208
    14. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26362110
    15. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25989472
  • Come Riconoscere se Soffri di Prediabete in Tempo

    Il prediabete rappresenta una condizione del corpo che presenta una glicemia alterata nel sangue quando si è a digiuno, con valori che superano i 110, ma sono inferiori a 126 mg/dl. Per poter confermare la diagnosi bisogna effettuare l'IGT test, quello per l'intolleranza al glucosio orale, che consentirà di poter evidenziare valori alterati compresi tra 140 e 190 mg/dl. Se il test evidenzia valori superiori, allora siamo in presenza di diabete di tipo 2 o diabete mellito.

    Una persona che presenta una condizione di prediabete, che il più delle volte è asintomatica, non necessariamente svilupperà il diabete, ma occorre fare molta attenzione alla dieta.

    Cause del Prediabete

    L'American Diabetes Association classifica, chiunque abbia a digiuno zucchero nel sangue tra 100-126 mg/dl o l'equivalente di HbA1c tra il 5,7-6,4%, come affetto da prediabete. Mentre le cause esatte del prediabete sono ancora sconosciute, la storia familiare e la genetica, sembrano avere un ruolo importante nel suo sviluppo della malattia.

    Uno stile di vita sedentario e stressante (1), scelte alimentari sbagliate, oltre all'obesità (2), sembrano essere tra i fattori scatenanti. Gli zuccheri elevati nel sangue temporaneamente, sono un fenomeno normale nel corpo umano. La glicemia aumenta di solito dopo aver mangiato un pasto, ma il normale metabolismo del glucosio assicura che questo eccesso sia controllato e riequilibrato. Il pancreas, infatti, rilascia insulina per rispondere proprio a questo alto livello di glucosio nel sangue, aiutando il movimento dello zucchero verso l'interno delle cellule, che lo utilizzano come combustibile per le varie attività cellulari.

    Oltre a questo, il glucosio viene immagazzinato nel fegato prima, e una volta che è pieno, viene immagazzinato nelle cellule adipose del corpo. I problemi nascono quando i livelli di glucosio rimangono elevati per un lungo periodo. Questo di solito accade quando il pancreas non è in grado di produrre una quantità sufficiente di insulina o le cellule diventano resistenti all'azione dell'insulina, e non rispondono nel modo in cui dovrebbero normalmente. Il prediabete inizia con l'alterazione del metabolismo del glucosio, e come detto in precedenza, porta ad elevati livelli di glucosio nel sangue.

    Fattori di rischio nel prediabete

    Il prediabete è una condizione che precede il diabete di tipo 2. Prediabete e diabete di tipo 2, presentano gli stessi fattori che aumentano il rischio.

    • Sovrappeso: più tessuto adiposo si ha, soprattutto all'interno dei muscoli e intorno all'addome, più le cellule sono resistenti all'azione dell'insulina.
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    • Abitudini alimentari errate: l'elevato consumo di carboidrati raffinati, cibi ricchi di zucchero e il consumo di carne rossa lavorata, è legato allo sviluppo del prediabete.
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    • Vita sedentaria: l'inattività è un noto fattore di rischio per il prediabete. L'attività fisica, invece, aiuta a bruciare il glucosio e impedisce che si trasformi in grasso. Quindi, un'attività fisica regolare, aiuta a bruciare i grassi in eccesso, specialmente se combinata con una corretta alimentazione.
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    • Età: mentre la condizione di prediabete può svilupparsi a qualsiasi età, la maggior parte dei casi si manifesta dopo i 45 anni, quando le persone iniziano a perdere massa muscolare, fanno meno esercizio fisico, aumentano il peso corporeo e hanno meno controllo sulle loro abitudini alimentari.
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    • Sindrome dell'ovaio policistico (PCOS): questa sindrome (3), caratterizzata da problemi di fertilità, obesità e squilibrio ormonale nelle donne, è un fattore di rischio per l'insulino-resistenza, ed eventualmente per il prediabete.
      .
    • Disturbi del sonno: i disturbi del sonno come l'apnea notturna, sono un campanello d'allarme che evidenzia un maggior rischio di insulino-resistenza. Modelli di sonno irregolari e mancanza di riposo nelle ore notturne, possono mettere una persona a rischio prediabete.
      .
    • Familiarità: Se in famiglia si ha una persona, genitore o fratello con diabete di tipo 2, aumentano le possibilità di contrarre il prediabete e poi il diabete di tipo 2.
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    • Diabete gestazionale: le donne in gravidanza (4) presentano temporaneamente l'aumentato dei livelli di zucchero nel sangue. Se questi livelli sono più alti di quelli considerati "normali", allora la donna presenta il diabete gestazionale. Mentre questa condizione di solito si risolve da sola, sia il bambino che la madre, in seguito, possono presentare un alto rischio di sviluppare prediabete.
      .
    • L'aumento della pressione sanguigna, bassi livelli di HDL o colesterolo “buono” e alti livelli di trigliceridi nel sangue, poi, sono altre condizioni che aumentano il rischio di prediabete.

    I Sintomi del Prediabete

    Come abbiamo detto non ci sono sintomi particolari che possono farci capire di essere affetti da prediabete. Una cosa però è possibile notare nelle persone che presentano questa condizione: l'acantosi nigricans o acanthosis nigricans.

    Si tratta di una manifestazione cutanea che si caratterizza da zone iperpigmentate, delimitate male. Queste zone si presentano a livello delle piaghe cutanee, ovvero sul retro del collo, sotto le ascelle, sulle nocche, le ginocchia, i gomiti e nell'inguine. In questi punti la pelle si presenta ispessita e vellutata, con un colore che va dal brunastro al nero, facilmente riconoscibile perché diversa dalle zone circostanti. Questa cosa potrebbe rappresentare un segno di resistenza all'insulina e di prediabete.

    Altri sintomi di prediabete, che sono presenti anche quando si è affetti da diabete sono:

    • Senso di fatica inspiegabile (5)
    • Visione sfuocata
    • Aumento della sete
    • Minzione frequente
    • Periodi irregolari o dolorosi associati a malattia dell'ovaio policistico

    Test Consigliati per Identificare il Prediabete

    Esistono tre metodi di analisi del sangue raccomandati per identificare o diagnosticare il prediabete. Nello specifico si tratta di: A1C, glicemia a digiuno e 2 ore dopo 75 gr di glucosio orale (6). Si tratta degli stessi test attualmente raccomandati per identificare il diabete di tipo 2 non diagnosticato. Il test A1C (7), offre vantaggi per i pazienti, poiché non c'è bisogno di digiunare e per il laboratorio che effettua le analisi che può velocemente stabilire il risultato.

    Ecco esempi di risultati che confermano una diagnosi di prediabete:

    • A1C 5,7% -6,4%
    • Glucosio plasmatico a digiuno 100-125 mg / dL (glucosio a digiuno alterato)
    • 2 ore al giorno 75 gr di glucosio orale da 140-199 mg / dL (ridotta tolleranza al glucosio)

    Sebbene il futuro sviluppo del diabete di tipo 2 sia possibile quando i risultati degli esami del sangue sono al di sotto di questi intervalli, il rischio di progressione diventa più alto per le persone che riportano questi numeri.

    E' importante sottolineare che queste diverse opzioni di test non identificano sempre gli stessi pazienti. Ad esempio, alcuni individui possono mostrare un normale test della glicemia a digiuno. Se il sospetto di prediabete è elevato, ma il test di screening iniziale è normale, è opportuno considerare la ripetizione del test in un periodo di tempo più breve, o confermare il risultato “normale” con una delle altre due opzioni di test di screening.

    Indipendentemente dal metodo di screening utilizzato, identificare le persone affette da prediabete, prima che questo si trasformi in diabete di tipo 2, consente di agire, ad esempio, fornendo informazioni e risorse per la prevenzione. È importante, quindi, intervenire in questa fase per prevenire la progressione della malattia.

    Le persone dovrebbero essere informate sulla necessità di perdere peso, adottando uno stile di vita più equilibrato, con scelte alimentari sane e svolgendo un'attività fisica regolare, come consigliato dal programma di prevenzione del diabete promosso dal “National Institutes of Health”.

    Tra gli approcci alla malattia vi è anche quello farmaceutico attraverso la metformina, comunemente prescritta per il trattamento del diabete di tipo 2 ai pazienti di età inferiore a 60 anni con prediabete, più altri fattori di rischio come A1C> 6%, ipertensione, colesterolo HDL basso, trigliceridi elevati, obesità (BMI di 30 o maggiore), o familiarità di diabete in un parente di primo grado.

    Prediabete e Legame con l'Insulino Resistenza

    Le persone che soffrono di prediabete, evidenziano anche una condizione di insulino resistenza, ovvero una bassa sensibilità delle cellule all'azione dell'insulina. Questa cosa deve rappresentare un campanello d'allarme da non sottovalutare, se non si vuole evitare di far sfociare il tutto in diabete di tipo 2.

    L’insulina è un ormone prodotto dal pancreas, che ha un ruolo principale per il metabolismo degli zuccheri nel sangue. L'insulino resistenza è quello stadio che si pone tra la normalità glicemica e il diabete. Una condizione, quindi, ancora non patologica, ma che rappresenta l'ultimo stadio prima della malattia. Ci sono valori precisi della glicemia, che stabiliscono come una persona sia insulino resistente. Tutte le persone affette da diabete di tipo 2 in precedenza hanno evidenziato insulino resistenza che, con il passare del tempo, ha poi portato ad una riduzione della produzione di insulina.

    Riuscire ad individuare e riconoscere in tempo la resistenza insulinica, consente di poter prevenire il diabete e capire il motivo del mancato dimagrimento, nonostante una corretta alimentazione.

    L'insulino resistenza è la causa principale della sindrome metabolica, che si verifica quando le cellule del corpo non rispondono, anzi si oppongono all'azione dell'insulina. Dunque, guai a non prendere in considerazione la condizione di insulino resistenza, perché se valutata in tempo, potrebbe evitare che uno stato di prediabete si trasformi poi in diabete di tipo 2.

    Per misurare l’insulino resistenza abbiamo a disposizione diversi metodi, alcuni diretti e altri indiretti, ma il sistema migliore in assoluto per misurare l’insulino resistenza è il Clamp euglicemico iperinsulinemico, perché va a misurare la quantità di glucosio necessaria per compensare un aumento del livello di insulina senza causare ipoglicemia.

     

    Avendo questi sintomi, posso mangiare il pane, la pasta e la pizza?
    Una soluzione c'è

    Per noi italiani sacrificare alimenti come il pane, la pasta e la pizza è spesso veramente un dramma, anche se sappiamo che dovremmo farlo, a volte si sgarra, oppure cerchiamo alternative più sane, ma non è la stessa cosa. Il grano ha il gusto a cui siamo abituati da piccoli ed è quella che rende meglio in cucina, ma purtroppo quella che ha anche un indice glicemico proibitivo, troppo alto, e alza la glicemia alle stelle, anche con le più piccole porzioni.

    Per fortuna una soluzione definitiva a questo problema è arrivata con il grano germogliato Conspersa, ovvero una farina di grano speciale che NON alza la glicemia, in quanto ha l'indice glicemico dei legumi, quindi bassissimo. Con questa farina puoi prepararti il pane e mangiarne anche mezzo chilo e la glicemia rimane inalterata, come se avessi mangiato un piatto di fagiolini! Puoi preparti anche l'impasto per farti la pizza, e in futuro usciranno la pasta e biscotti fatti con questa farina.

     

    1 - https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6025255/

    2- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/?term=prediabete+causes

    3- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5393155/

    4 - https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4404707/

    5 - https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5100935/

    6 - https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5100935/

    7 - https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4876771/

  • Dieta senza Lectine: Gli Alimenti da Evitare

     

    Lo sapevi che le lectine possono superare la barriera intestinale e depositarsi in altri organi? Un po’ preoccupante, ma è ciò che affermano gli studi (1,2).

    Circa il 30% del nostro cibo contiene lectine in quantità significativa, alcune delle quali possono resistere al processo digestivo ed entrare nella circolazione.

    A causa delle loro proprietà leganti, se assunte in eccesso, le lectine possono causare carenze nutrizionali, interrompere la digestione e causare gravi danni intestinali soprattutto in individui con enzimi disfunzionali. A questi effetti segue la compromissione dell'integrità della barriera intestinale: una volta che ciò accade, si apre la porta a varie autoimmunità (3).

    Leggi anche: Le Lectine Possono Causare Malattie?

     

    Cosa sono le Lectine

    Le lectine sono un gruppo di proteine ​​leganti i carboidrati presenti in natura, che agiscono come agglutinine; sono presenti nella maggior parte delle piante, in particolare nei semi e nei tuberi come cereali, patate e fagioli.

    Vengono anche definite antinutrienti, poiché possono ridurre la capacità del corpo di assorbire i nutrienti. Si ritiene che le lectine si siano evolute come difesa naturale delle piante: essenzialmente agiscono come una tossina che scoraggia gli animali dal mangiare le piante (4).  Esse si trovano in molti alimenti vegetali e animali.

    Se seguite una dieta alimentare completa e sana, ma avete problemi di peso e/o problemi di salute cronici, la causa potrebbe essere ricondotta alle lectine, colpevoli dei vostri disturbi: molte di esse sono proinfiammatorie, immunotossiche, neurotossiche e citotossiche (5,6).

    Ridurre il consumo di lectine dalla dieta potrebbe essere la chiave per ritrovare il benessere.

    Eliminare in modo drastico e definitivo le lectine dalla nostra dieta sarebbe  molto difficile, poiché la maggior parte degli alimenti più ricchi di vitamine, minerali, fibre e antiossidanti, nutrienti estremamente benefici per la nostra salute, contengono proprio lectine. Il consiglio è quello di ridurre e limitare il consumo di quegli alimenti che le contengono in maggiore concentrazione. 

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    Alimenti che Contengono Livelli Alti di Lectine 

    Alcuni alimenti dovrebbero essere completamente evitati in quanto hanno alti livelli di lectine. Essi includono:

    • ♦ mais;
    • ♦ proteine derivanti da animali nutriti con mais; 
    • ♦ arachidi, anacardi, fagioli rossi e soia (se non fermentata); 
    • ♦ latte e latticini della caseina A1, che è ricco di proteine ​​simili alle lectine che possono essere dannose.  

    Altre categorie alimentari ricche di lectine sono:  

    Legumi: noci, fagioli, piselli, lenticchie.

    Cereali: orzo, avena, riso (soprattutto quello integrale), farro, segale, grano saraceno, amaranto, quinoa, grano, ecc.  

    Solanacee: tutti i pomodori, patate (ma non le patate dolci), peperoni, melanzane, bacche di Goji.

    Leggi anche: Intolleranza alle Solanacee: Sintomi e Come Trattare Quando Fanno Male

    Cucurbitacee (7): anguria, melone, zucca, zucchine, cetriolo.

    Prodotti lattiero-caseari: in particolare quelli provenienti da animali alimentati con cereali.

     

    Dieta a Basso Contenuto di Lectine: gli Alimenti Ammessi

    Tutte le piante e i prodotti animali contengono qualche lectina. I vegetali che si possono mangiare senza restrizioni sono: gli asparagi, il finocchio, l'aglio, il sedano, l’insalata, i funghi, le alghe e le cipolle. 

    Altri alimenti che non dovrebbero comportare problemi in chi ha una intolleranza lieve: 

    • Patate dolci, yucca, carote
    • Verdure a foglia verde: spinaci, cavolo nero, cime di rapa
    • Verdure crocifere: broccoli, cavolfiori, cavoletti di Bruxelles, ravanelli, rape
    • Olive e l’olio extravergine d'oliva, olio di cocco
    • Frutta: meglio sceglierla locale e di stagione. I frutti che contengono poca lectina sono: ciliegie, mele (senza la buccia), mirtilli, arance e limoni.

    È possibile consumare tutte le forme di proteine ​​animali, come quelle derivanti da pesce (non in scatola e non da allevamento), manzo, pollo e uova. La carne dovrebbe essere consumata con moderazione e la cosa ancora più importante è che gli animali siano stati allevati ad erba e non a mais, meglio se al pascolo, piuttosto che in un allevamento intensivo. 

    Sono ammessi i latticini caseina A2, come il latte di capra e il latte di bufala ed anche i grassi, come quelli contenuti in avocado, burro (ghee) e olio d'oliva.

    Dieta a Basso Contenuto di Lectine: Gli Alimenti da Evitare

     

    Se si ha intenzione di seguire una dieta di eliminazione per individuare quali alimenti si tollera e quali no, dovremmo seguire la cosìdetta dieta senza contenuto di lectine, che poi in verità ripetiamo, non è possibile eliminare al 100%, ma in questo caso drasticamente sì.
    Ecco gli alimenti che sono da evitare. 

    Proteine: carni da allevamento intensivo, insaccati (prosciutto, salame, pancetta, speck), salsicce stagionate, wurstel; pesce in scatola (sardine, tonno, salmone, ecc), aringa, salmone e altri pesci di allevamento, tonno fresco e acciughe; prodotti a base di pesce o molluschi trasformati (paste di pesce, pesce affumicato, essiccato o in salamoia, salsa di pesce).

    Legumi: fagiolini, fagioli rossi, fagioli neri, fagioli marroni, fagioli bianchi, soia, lenticchie, fave, piselli.

    Latticini: latte, yogurt, kefir, formaggi.

    Frutta secca a guscio e semi: noci, mandorle, anacardi, arachidi, pinoli, semi di lino, semi di chia, semi di girasole, semi di zucca, semi di sesamo.

    Frutta e verdura: pomodori, patate bianche, peperoncino, melanzane, bacche di Goji, maca, fragole, mele, pere, kiwi, banane, ananas, papaya, mango, uva, tutte le cucurbitacee come cocomeri, melone, zucca, zucchine, cetriolo.

    Altre sostanze: alcool, tè, caffeina, tutte le forme di zucchero, ad eccezione del miele crudo biologico (p.es. Manuka).

    Dieta di Eliminazione

    Per scoprire se si è intolleranti alla lectine occorre fare una dieta di eliminazione senza lectine (in verità con lectine drasticamente ridotte) per almeno 2 settimane. Visto che rimangono pochi gli alimenti da poter mangiare, facciamo una breve lista dei cibi consentiti, onde evitare confusione e per faciltare la comprensione della dieta:

    Carne:  possibilmente da pascolo libero. Prepare e bere il brodo di ossa ogni giorno.

    Pesce: tutti i pesci e frutti di mare, ma ovviamente più fresco possibile e selvatico.

    Verdure: cotte e crude tranne i legumi e le solanacee (elencate sopra).

    Frutta: frutti di bosco, bacche, limone.

    Condimento/grassi: olio di oliva extravergine, olio di cocco, ghee, avocado, aceto di sidro di mele (Braggs)

    NOTA: per evitare di avere fame e di esagerare con le proteine animali, prendere un cucchiaio di aceto di sidro di mele mattina e sera mescolato con l'acqua, perchè riduce l'appetito, e ai pasti aggiungere almeno 3 cucchiai di olio di oliva (i grassi saziano). Chi soffre di costipazione dovrebbe mangiare più verdure possibili e avocado.

    La cottura in pentola a pressione, può aiutare a ridurre i livelli di lectina nei cibi che la contengono. Anche l’ammollo, la fermentazione  e la germinazione dei chicchi possono contribuire a ridurre il contenuto di lectina.

    Per la gestione corretta della dieta di eliminazione, scaricate la Guida Olistica per la Salute, dove avete anche come opzione di scrivere ad un Naturopata esperto sull'argomento.

    Dieta senza Lectine e Altri Rimedi per Ripristinare il Benessere

    Con una dieta mirata e alcuni accorgimenti, come l’assunzione di collagene per ridurre l'infiammazione, integratori probiotici, per mantenere in equilibrio la flora batterica, l’assunzione di enzimi digestivi, per contribuire a migliorare la digestione degli alimenti e l’assunzione di integratori di super cibi contenenti polifenoli, si possono ridurre le concentrazioni di lectine nel corpo, disintossicarsi, riparare l'intestino, acquisire più energia e conquistare salute e forma fisica.

    Leggi anche: Pulizia del Colon quali Benefici per la Salute

    Leggi anche: Carenza di Enzimi Digestivi e Malassorbimento dei Nutrienti

    Leggi anche: Proteggi la Barriera Intestinale ed Evita la Disbiosi!

     

    Riferimenti:

    1. Pusztai A, Greer F, Grant G. Specific uptake of dietary lectins into the systemic circulation of rats. Biochem Soc Trans. 1989;17:481–482.
    2. Wang Q, Yu L-G, Campbell BJ, Milton J, Rhodes JM. Identification of intact peanut lectinin peripheral venous 
    3. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25599185
    4. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK22545/
    5. https://www.hindawi.com/journals/jdr/2017/6368780/
    6. Firestein et al., van den Bourne et al.
    7. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25692845
  • Diabete: Conseguenze Fisiche e Abitudini Alimentari che Aumentano i Rischi

    Il diabete rappresenta la malattia metabolica più comune, caratterizzata dall'aumento del glucosio nel sangue, dovuta alla difficoltà da parte del corpo di metabolizzare correttamente i carboidrati ingeriti. Questa difficoltà è legata ad una produzione insufficiente di insulina da parte del pancreas.

    Diverse sono le forme di questa malattia:

    • Diabete tipo 1 o insulino-dipendente: In questa forma di diabete, le cellule beta del pancreas deputate alla produzione di insulina, sono distrutte attraverso un processo di auto-immunità.
    • Diabete di tipo 2 o non insulino-dipendente: In questa forma di diabete, le cellule beta del pancreas producono insulina, ma non nel quantitativo adeguato per il fabbisogno, che aumenta a causa del sovrappeso.

    Oltre al diabete di tipo 1 e 2 sono presenti altre forme, quali il diabete secondario dovuto a malattie pancreatiche, oppure dovuto ad alterazioni ormonali, quello indotto da farmaci o da anomalie dei recettori insulinici. C'è poi il diabete mellito gestazionale, che si manifesta nelle donne in attesa di un bambino.

    I dati statistici relativi alla malattia in Italia

    I dati relativi al diabete in Italia rappresentano un campanello d'allarme importante. Stando all'ultimo rilevamento Istat, sono quasi 4 milioni le persone affette da diabete, circa il 5,3% dell'intera popolazione, con il 16,5% relativo a individui che vanno da 65 anni in poi. Sempre spulciando i dati, ci si accorge come la diffusione del diabete sia quasi raddoppiata nell'ultimo trentennio.

    Anche rispetto all'anno 2000 i malati di diabete sono aumentati: circa 1 milione in più. Tutto questo dovuto anche all'inesorabile invecchiamento della popolazione, oltre a tantissimi altri fattori, tra cui la possibilità di poter sfruttare la diagnosi precoce, che consente quindi di allungare la vita dei malati. Stando alle statistiche, negli ultimi dieci anni, la mortalità per diabete ha fatto registrare una riduzione di oltre il 20%.

    Le statistiche della malattia nel mondo

    L’International Diabetes Federation ha evidenziato che nel 2017 i diabetici nel mondo sono circa 425 milioni, e che entro il 2045 il numero salirà a 629 milioni. Come detto in Italia il numero stimato è pari a circa 4 milioni, ed un altro milione ignora di essere affetto da diabete.

    I fattori di rischio

    Ma quali sono i fattori di rischio? Vita sedentaria e obesità, sono i fattori di rischio rilevanti nelle persone malate di diabete, che vanno dai 45 ai 64 anni. Le persone obese di sesso maschile affette da diabete, rappresentano il 28,9%, mentre le donne il 32,8%. Prendendo in considerazione la stessa fascia di età, quella tra i 45 e i 64 anni di età, sale la percentuale di colore che soffrono di diabete e non praticano attività fisica: il 47,5% degli uomini e il 64,2% delle donne.

    I rischi del diabete

    Tante persone sottovalutano i rischi del diabete che, secondo le stime, conta 4 milioni di decessi ogni anno (un decesso ogni 6 secondi). Dunque, il diabete non è una patologia benigna, come erroneamente tante persone credono, anzi mettendo a confronto i dati in possesso, in Italia questa patologia uccide addirittura più del cancro. Il diabete favorisce il rischio di malattie cardiovascolari. La glicemia troppo alta per periodi prolungati, porta all'occlusione delle arterie e all'ossidazione, tra e prime cause dell'infarto, come evidenziato anche dall'Osservatorio Arno che ha registrato ben 75 mila infarti in un anno tra le persone diabetiche. Oltre a questo sono 50 mila i casi di ictus registrati, 10 mila le amputazioni e 2 mila i dializzati.

    Abitudini alimentari che aumentano il rischio

    Come in tantissime patologie anche per il diabete, la corretta alimentazione è alla base della vita di ogni persona. Seguire abitudini alimentari sane, consente di abbassare sensibilmente i rischi, prevenendo questa malattia. Il diabete è una patologia che, prima di essere curata, dovrebbe essere prevenuta, ed è per questo che uno stile di vita equilibrato rappresenta la strada giusta da seguire.

    Ci sono, però, tantissime persone che seguono un'alimentazione sbagliato, poco sana e piena di eccessi. Basta guardare i cibi scelti e poi ingeriti, per accorgersi che sono tutti o quasi ricchi di zuccheri e grassi saturi: il cosiddetto cibo spazzatura.

    Già dalla colazione, tantissime persone, commettono errori di valutazione, preferendo per esempio fermarsi al bar per un cappuccino e una brioche. Non bisogna demonizzare questa scelta, a patto che non diventi un'abitudine quotidiana, ma un qualcosa che viene fatto sporadicamente. Non sarà certo una brioche ogni tanto a far venire il diabete.

    Il continuo utilizzo di cibi ad alto contenuto di zuccheri, invece, rappresenta un danno per l'organismo e spalanca le porte verso questa malattia. Alla luce di tutto questo, possiamo affermare che non esiste una dieta per chi è affetto da diabete, ma delle linee guida che consentano di poter mangiare in maniera sana, evitando alcuni cibi dannosi per l'organismo.

    Un’alimentazione equilibrata, consente il raggiungimento o il mantenimento del giusto peso corporeo, migliorando i livelli glicemici e quindi contribuendo a prevenire qualsiasi tipo di complicazione che può essere legata a questa malattia. Bisogna quindi avere un'alimentazione varia, che consenta di mangiare tutto, ma sempre nella giusta quantità.

    Attività fisica: perché bisogna farla

    Come per l'alimentazione, anche l'attività fisica diventa essenziale nelle persone affette da diabete. L'esercizio fisico, soprattutto quello aerobico, rappresenta un aspetto da prevedere nel trattamento del diabete. Almeno mezz'ora di camminata al giorno, o qualsiasi altro tipo di esercizio fisico, diventano essenziali non solo per aiutare ad eliminare lo stress, ma anche per regalare benefici al metabolismo. Fare sport, quindi, migliora la sensibilità all'insulina, riduce i livelli di Ldl, il famoso colesterolo cattivo, favorendo quello buono (Hdl), riduce i livelli di trigliceridi e previene le malattie cardiovascolari, controllando anche la pressione arteriosa.

    E' possibile mangiare comunque il pane, la pasta e la pizza?
    Una soluzione c'è

    Per noi italiani sacrificare alimenti come il pane, la pasta e la pizza è spesso veramente un dramma, anche se sappiamo che dovremmo farlo, a volte si sgarra, oppure cerchiamo alternative più sane, ma non è la stessa cosa. Il grano ha il gusto a cui siamo abituati da piccoli ed è quella che rende meglio in cucina, ma purtroppo quella che ha anche un indice glicemico proibitivo, troppo alto, e alza la glicemia alle stelle, anche con le più piccole porzioni.

    Per fortuna una soluzione definitiva a questo problema è arrivata con il grano germogliato Conspersa, ovvero una farina di grano speciale che NON alza la glicemia, in quanto ha l'indice glicemico dei legumi, quindi bassissimo. Con questa farina puoi prepararti il pane e mangiarne anche mezzo chilo e la glicemia rimane inalterata, come se avessi mangiato un piatto di fagiolini! Puoi preparti anche l'impasto per farti la pizza, e in futuro usciranno la pasta e biscotti fatti con questa farina.

  • Intolleranza alle Solanacee: Sintomi e Come Trattare Quando Fanno Male

     

     

    Se avete già escluso dalla vostra dieta il glutine e i latticini, i due alimenti più infiammatori, ma continuate a soffrire di gonfiore, gas, nausea, stanchezza o dolori articolari, potreste essere intolleranti alle solanacee. Ciò può verificarsi soprattutto se si hanno già intolleranze alimentari, allergie, malattie autoimmuni, malattie infiammatorie intestinali. 

    Cosa sono le solanacee e perché possono causare disturbi?

    Cosa sono le Solanacee

    Le solanacee sono una famiglia di ortaggi che comprende molte specie commestibili ed altre velenose. Sono caratterizzate dalla presenza di una sostanza alcaloide, la solanina, che, in alcune specie è presente nelle piante e nei frutti ancora acerbi. Questa può scomparire o trasformarsi in altre sostanze innocue quando il frutto è maturo. Per questo motivo è buona abitudine consumare ortaggi maturi.

    Le solanacee comprendono migliaia di specie, molte delle quali sono immangiabili e persino velenose, come la datura.

    Nella nostra alimentazione le solanacee più conosciute sono: pomodori, peperoni, melanzane, patate bianche, peperoncino, paprica, bacche di Goji. Fanno parte delle solanacee anche le piante belladonna e il tabacco.

    Nonostante alcune di queste solanacee siano commestibili, possono causare diversi disturbi: la ricerca, ad esempio, ha condotto degli studi sulla relazione tra la nicotina contenuta nelle solanacee e il rischio di malattia di Parkinson (1).

    Non hai trovato la risposta al tuo problema in questo articolo?

    Non preoccuparti!

    Abbiamo preparato una speciale "Guida Olistica per la Salute" in formato PDF, nel quale potrai trovare la risposta a quasi tutti i problemi che potresti incontrare.

    Intolleranza alle Solanacee: i Sintomi che Fanno Male

    Può essere difficile individuare una sensibilità alle solanacee, poiché molti di questi alimenti sono presenti nella nostra dieta e possono essere necessarie fino a 72 ore per avvertire i sintomi di una intolleranza. I segnali di intolleranza possono essere:

    • ♦ gonfiore addominale;
    • ♦ meteorismo;
    • ♦ nausea;
    • ♦ stanchezza;
    • ♦ diarrea;
    • ♦ dolore o gonfiore alle articolazioni.

    Se invece si riscontrano sintomi quali:  respirazione difficoltosa, gola gonfia o la sensazione di un nodo in gola, vertigini, vomito o perdita di coscienza, potrebbe trattarsi di anafilassi. L'anafilassi può essere pericolosa per la vita se non trattata tempestivamente: se si riscontrano questi sintomi dopo aver mangiato le solanacee, è necessario rivolgersi immediatamente ad un medico.

     

    Come Testare la Sensibilità alle Solanacee

    Il modo migliore per testare la sensibilità alle solanacee consiste nel seguire una dieta di eliminazione. Dunque il consiglio è di di rimuovere tutte le solanacee dalla dieta (comprese le spezie culinarie come il peperoncino e il curry) e osservare se i sintomi scompaiono. Se non si riscontrano disturbi intestinali, stanchezza o dolori articolari dopo aver rimosso le solanacee dalla dieta, probabilmente si è sensibili ad esse.

     

    Solanacee Antinutrienti e Malattie dell’Intestino 

     

    Le persone più a rischio di sensibilità alle solanacee, spesso sono quelle che soffrono di permeabilità intestinale, malattie autoimmuni o hanno altre malattie legate all'intestino (2).  

    Pertanto, se si soffre di disturbi all'intestino o di una malattia autoimmune, il consiglio è di prestare attenzione a qualsiasi sintomo che può manifestarsi dopo aver mangiato delle solanacee, come dolori articolari, problemi digestivi, arrossamento della pelle o qualsiasi tipo di infiammazione.

    Bisogna fare attenzione anche a tutto ciò che potrebbe contenere amido di patate come addensante o riempitivo, inclusi alcuni farmaci.

    Le solanacee contengono i glicoalcaloidi (chaconina e solanina), che hanno dimostrato di contribuire al disturbo dell'intestino permeabile e alla malattia infiammatoria intestinale (3). Queste sostanze, dette antinutrienti, sono contenute nelle solanacee e sono utili alle piante, che le utilizzano per allontanare gli agenti patogeni e gli attacchi degli insetti.

    Gli antinutrienti influiscono negativamente sulla permeabilità intestinale ed aggravano quadri infiammatori come quelli tipici da colite ulcerosa, morbo di Crohn e sindrome del colon irritabile.

    Infatti, gli antinutrienti emergono rapidamente nel sangue e la loro tossicità aumenta man mano che la loro densità nel flusso sanguigno si fa più elevata.

    Altri antinutrienti che si trovano nelle solanacee sono le saponine e le lectine. Quindi, se dopo aver eliminato glutine e latticini dalla propria dieta, si  riscontrano ancora dei disturbi intestinali, la causa potrebbero essere le lectine contenute nelle solanacee.

    Leggi anche: Le Lectine Possono Causare Malattie?

    Intolleranze e Flora Intestinale

    Quando si ha un'intolleranza, gli alimenti vengono solo parzialmente digeriti e possono fermentare, alterando così la flora intestinale.

    È importante quindi aiutare la flora batterica, equilibrandola con l’assunzione dei probiotici. Essi aiutano a ripristinare il tratto intestinale e contribuiscono positivamente portando benefici all’intero organismo.

    Nel colon sono infatti presenti numerosi batteri che formano il microbiota umano intestinale. Questi batteri svolgono funzioni utili per l'uomo: oltre a essere in grado di sintetizzare alcune vitamine (gruppo B, K), limitano la crescita di batteri dannosi e si nutrono delle sostanze presenti nell'intestino.

    Sono importanti per un adeguato assorbimento dei nutrienti, mantengono l'equilibrio del pH, controllano la fame e contrastano i batteri potenzialmente pericolosi. Ecco perché un colon funzionante è così importante per il benessere generale.

    Il colon svolge anche una funzione secretrice, in quanto produce muco e anticorpi. Il muco fa da lubrificante, mentre gli anticorpi servono a creare un sistema immunitario finalizzato alla difesa della mucosa dell’intestino. Recenti studi evidenziano che uno squilibrio batterico del microbiota determina una disfunzione immunologica, che può essere alla base di alcuni disturbi, quali le malattie infiammatorie intestinali (4) (5).

     

    Probiotici per il Ripristino della Salute Intestinale

     

    I probiotici sono microrganismi vivi che hanno benefici per la salute (6). I probiotici possono migliorare la salute dell'apparato digerente, la salute del cuore e la funzione immunitaria, solo per citare alcuni benefici (7,8,9,10) .  Diversi studi suggeriscono anche che i probiotici possono aiutare a perdere peso e a smaltire il grasso della pancia.

    Ci sono centinaia di diversi microrganismi nel nostro sistema digestivo: la  maggior parte di questi sono batteri amichevoli. I batteri amici producono molti nutrienti importanti, tra cui la vitamina K e alcune vitamine del gruppo B.

    Aiutano anche a smaltire le fibre che il corpo non riesce a digerire, trasformandole in acidi grassi a catena corta, come il butirrato (11).

    I probiotici aiutano quindi l’equilibrio della flora batterica intestinale: uno squilibrio batterico può causare disturbi nel tratto digestivo. Alcuni studi hanno dimostrato l’efficacia del consumo dei probiotici per la riduzione del gonfiore addominale e un miglioramento del transito intestinal(12).

    Leggi anche: Contrastare la Disbiosi Naturalmente

     

    Riferimenti:

    • 1- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23661325
    • 2-https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20198430
    • 3- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12479649
    • 4- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4095778/
    • 5-  https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4913337/
    • 6- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24912386
    • 7- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22529959
    • 8- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24330093
    • 9- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22611376
    • 10- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24780623
    • 11- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9406136
    • 12- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4991532/
  • I 9 Benefici dell’Idrogeno Attivo

     

    Secondo gli ultimi studi, nei prossimi anni l'idrogeno sarà la sostanza nutritiva più ricercata, grazie ai suoi effetti anti-invecchiamento, antiossidante, anti-infiammatorio e anti-allergenico (1). L'idrogeno può avere potenziali applicazioni mediche per la cura delle cellule, dei tessuti e degli organi (2,3).

    Le molecole di idrogeno possono apportare una vasta gamma di benefici: possono migliorare la salute e la qualità della vita, poiché aiutano a neutralizzare i radicali liberi che contribuiscono allo sviluppo della malattia, delle infiammazioni e che accelerano il processo di invecchiamento.

    Inoltre l'idrogeno riduce l'infiammazione, allevia il dolore alle articolazioni, riduce l'affaticamento muscolare, migliora la qualità della pelle, rallenta il processo di invecchiamento.

    Non è tutto: grazie alle sue dimensioni eccezionalmente ridotte, alla massa e alla carica neutra, le molecole di idrogeno sono in grado di penetrare efficacemente non solo le membrane cellulari, ma anche la barriera emato-encefalica e persino il nucleo cellulare, dove si pensa protegga il DNA e migliori la salute dei mitocondri. Potrebbe, quindi penetrare praticamente in ogni organo e cellula del corpo (incluso il cervello) e apportarvi molti benefici.

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    L’Idrogeno e le Scoperte per la Salute 

    L'idrogeno è l'elemento chimico più abbondante nell'universo, l'elemento che ha dato origine alla tavola periodica; è estremamente reattivo, ma raramente viene considerato un agente terapeutico. 

    Solo recentemente i ricercatori giapponesi hanno scoperto che questo gas, se inalato, poteva agire da antiossidante e proteggere il cervello dai radicali liberi. I suoi potenziali benefici per la salute hanno suscitato parecchio interesse dando origine ad alcune ricerche rivoluzionarie: ne sono stati studiati gli effetti su oltre 60 tipi di malattie (4).

    La particolarità dell'idrogeno è la sua capacità di agire a livello cellulare. Attraversando la barriera emato-encefalica per entrare nei mitocondri, procura benefici alle cellule: per questo motivo, l'idrogeno potrebbe essere utilizzato con successo contro malattie e disordini cardiovascolari, cerebrovascolari, tumorali, metabolici e respiratori (5).

     

    Benefici dell’Idrogeno per la Salute

    Protegge il Cervello  

    cervello uomo protetto dallo stress

    Il cervello è responsabile del controllo di tutte le funzioni del corpo e consuma una grande quantità di ossigeno. L’idrogeno con la sua azione antiossidante, contrasta l'attività dei radicali liberi che possono ridurre la funzione cerebrale.

    È stato condotto uno studio con il quale si è dimostrata l’azione antiossidante dell’idrogeno. Esso protegge dagli effetti dannosi dello stress (6): si ipotizza quindi che l'idrogeno potrebbe essere utilizzato per prevenire disordini cognitivi e stress, per prevenire problemi di apprendimento e di memoria.

    Allevia il Dolore e l'Infiammazione 

    E' stata condotta una ricerca su persone con artrite reumatoide: dopo aver provato l'idrogeno per 4 settimane, il 20%  di esse ha riscontrato un miglioramento dei sintomi (7). L'idrogeno ha anche effetti anti-infiammatori sugli animali (8).

    Nel trattamento della cistite,ha aiutato a ridurre il dolore nell'11% delle persone sottoposte al trattamento (9). 

    Altri studi hanno confermato che l’idrogeno è efficace per un miglioramento del dolore neuropatico (10), a motivo dei suoi ben noti effetti anti-infiammatori e antiossidanti. 

    Effetto Anti-età 

    La capacità dell'idrogeno di proteggere il DNA e i mitocondri dal danno ossidativo potrebbe aiutare a rallentare il processo di invecchiamento (11,12). 

    È stato già scoperto che l'idrogeno può prolungare la vita delle cellule staminali, riducendo lo stress ossidativo (13).  Un ambiente ricco di idrogeno riduce sia lo stress ossidativo che l'invecchiamento delle cellule. 

    Leggi anche: "Rallentare l’Invecchiamento Precoce con i Rimedi Naturali"

    Migliora l’Umore

    L’idrogeno ha il potenziale per alleviare la depressione e altri disturbi dell'umore. Per mezzo di uno studio, si è dimostrato che aumenta i livelli della serotonina, un neurotrasmettitore conosciuto come l’ormone del buon umore (14). Inoltre, l’idrogeno ha la capacità di ripristinare la crescita naturale delle cellule cerebrali: poiché questo fenomeno si riscontra anche nelle persone che superano la depressione, si presuppone che l'idrogeno potrebbe aiutare a ridurre i sintomi di stress elevato e la malattia depressiva (15).

    Diabete 

    L’idrogeno potrebbe ridurre il rischio di diabete di tipo 2. 

    36 persone con diabete di tipo 2 e/o insulino resistente, hanno preso parte ad un trattamento con idrogeno: i ricercatori hanno verificato un abbassamento dei livelli di zucchero nel sangue (16). Ciò è dovuto all'azione riducente dell'idrogeno, che è responsabile della riduzione del livello delle lipoproteine ​​a bassa densità: esso svolge un ruolo nella normalizzazione della tolleranza al glucosio.

    Riduce l'Affaticamento Muscolare  

    L'affaticamento muscolare è solitamente il risultato dell'accumulo di ioni di lattato, con conseguente dolore, infiammazione e debolezza generale dei gruppi muscolari interessati. 

    In questo caso, l’idrogeno agisce come un tampone, riducendo l'azione inibitoria degli ioni di lattato sul dolore e sulle prestazioni. Inoltre velocizza il recupero, in modo che il tempo trascorso a riposare sia ridotto al minimo. Questo è uno dei motivi principali per cui è usato anche come aiuto per migliorare le prestazioni fisiche, infatti gli atleti solitamente adorano integrare con l'idrogeno attivo.

    In uno studio, si è notato che l’idrogeno ha ridotto l'accumulo di acido lattico durante l'esercizio fisico intenso, ha ridotto l'affaticamento muscolare e ha aumentato la produzione di antiossidante glutatione perossidasi. L'idrogeno, dunque,  secondo questa ricerca, potrebbe avere effetti benefici contro la distrofia muscolare (17).

    Riduce le Allergie

    I ricercatori hanno scoperto che l'idrogeno blocca le reazioni allergiche di tipo immediato. Esso ferma le allergie non solo con la sua azione antiossidante, ma anche bloccando l'intera via allergica (18). 

    L'idrogeno potrebbe essere un potenziale e promettente rimedio per le persone con condizioni allergiche e infiammatorie come l'eczema, poiché sembra bilanciare la risposta immunitaria. Negli studi che sono stati condotti, l'idrogeno ha migliorato i sintomi sopprimendo l'infiammazione e bilanciando le risposte Th1 e Th2 (19).

    Protegge dalle Radiazioni 

    L'idrogeno molecolare ha il potenziale per essere usato come un rimedio radio-protettivo. Durante la sperimentazione, si è verificata la sua capacità di favorire la sopravvivenza dei globuli bianchi esposti alle radiazioni (20). Inoltre idrogeno protegge anche il cuore dai danni radioattivi.

    Migliora la Salute della Bocca

    L'idrogeno potrebbe uccidere i batteri che più comunemente causano malattie gengivali e infiammazioni nella cavità orale. Durante le ricerche, 13 persone con gengive infiammate hanno migliorato le loro condizioni dopo 8 settimane di trattamento con idrogeno (21).

     

    In conclusione, la piccola molecola di idrogeno può fare una grande differenza per la salute: può aiutare a mantenere sani le cellule e i tessuti dei nostri corpi. 

    Un metodo semplice e efficace per migliorare la nostra salute consiste nell'assumere regolarmente un integratore di idrogeno attivo (active hydrogen in inglese).

    Leggi anche "Disidratazione Cronica ed Effetti sulla Salute"

     

    Riferimenti:

    1. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4406336/
    2. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23680032
    3. https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0163725814000941
    4. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3377272/
    5. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3660246/
    6. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18563058
    7. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11510417
    8. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20351628
    9. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23374763
    10. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24941001
    11. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3257754/
    12. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20570654/
    13. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27477846
    14. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18563058
    15. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24478038
    16. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19083400
    17. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26866650
    18. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19766097
    19. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3852999/
    20. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21116102
    21. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4665424/
  • La Connessione tra Costipazione Intestinale e Malattie Cardiovascolari: Cosa Mangiare

     

    La costipazione intestinale è una condizione abbastanza comune tra la popolazione mondiale. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, affligge maggiormente le donne rispetto agli uomini e soprattutto la popolazione anziana (1). 

    Spesso percepita come fastidiosa, questa condizione è innocua e facilmente risolvibile, poiché il trattamento a breve termine è relativamente semplice. La  stitichezza cronica è associata a complicazioni lievi che, se non trattate, possono sfociare in disturbi più gravi dell'intestino, quali: impurità fecale, incontinenza e perforazione intestinale (2).

    La stitichezza è una condizione facile da identificare e, secondo la ricerca, può essere un indicatore dei fattori di rischio cardiovascolare, soprattutto nelle persone anziane.  

    I ricercatori ipotizzano che la costipazione possa essere correlata ad un maggiore rischio di disturbi cardiovascolari, poiché molti dei fattori che predispongono una persona alla stitichezza sono anche fattori di rischio per le malattie cardiovascolari (3).  

    I ricercatori affermano che attacchi di cuore e ictus possono essere comuni tra le persone che soffrono di stitichezza cronica. L'evacuazione nelle persone stitiche richiede uno sforzo che può causare una circolazione sanguigna più lenta, con conseguente coagulazione del sangue. 

    Ci sono diversi tipi di costipazione intestinale come stipsi occasionale, stitichezza da viaggio e stitichezza cronica. Le donne hanno 2-3 volte più probabilità di soffrire di stitichezza rispetto agli uomini. 

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    Costipazione Saltuaria e Cronica

    La costipazione intestinale non è una malattia, ma un sintomo, che può manifestarsi a causa di diversi fattori. Una persona è considerata stitica se non ha  movimenti intestinali per tre o più giorni. 

    La stitichezza o stipsi è un’alterazione che può essere saltuaria  o cronica.

    La stitichezza saltuaria, per lo più, si risolve in breve tempo; può essere legata a situazioni stressanti, a cambiamenti stagionali, alla modificazione della dieta o a variazioni di orari, come succede in viaggio o in vacanza.

    La ricerca mostra che tre persone su cinque soffrono di stitichezza nel corso della loro vita. Ma circa un adulto su cinque affronta una forma cronica di stipsi, che è comunemente definita come un movimento intestinale doloroso, in cui le feci sono dure e secche, si ha una sensazione di evacuazione incompleta, una sensazione di blocco.  Queste persone riescono a defecare meno di tre volte alla settimana. 

     

    Costipazione: le Cause

    La costipazione intestinale di solito si verifica a causa di uno stile di vita non corretto: pasti irregolari, scarso apporto di liquidi, scarso apporto di fibre, abuso di alcuni farmaci, mancanza di esercizio fisico. Un altro fattore scatenante è rappresentato dai problemi ormonali, come l'ipotiroidismo e dai disturbi nell’apparato gastrointestinale.

     

    Risultati dello Studio sul Collegamento della Stitichezza e Malattie Cardiovascolari

     

    I ricercatori hanno valutato lo stato di salute di 73.047 donne partecipanti all'iniziativa Women's Health. Le analisi hanno rivelato che quelle con stitichezza moderata o grave hanno manifestato più disturbi cardiovascolari rispetto a quelle che non hanno sofferto di stitichezza (4).

    Tuttavia, dopo alcuni aggiustamenti nei parametri, rivalutando i dati demografici, i fattori dietetici, i farmaci, i casi di depressione e altri problemi psicologici, il rischio più elevato di problematiche cardiovascolari è stato ristretto al solo gruppo gravemente stitico.

    Dopo questi ricalcoli, al gruppo di donne con grave stitichezza è stato attribuito un potenziale di rischio del 23% più elevato rispetto all'altro gruppo.  

    La costipazione è stata associata all'età più avanzata, alla discendenza ispanica e afro, al fumo, al diabete, al colesterolo alto, alla storia familiare di infarto miocardico, all'ipertensione, ad obesità, depressione, poca attività fisica e alla scarsa assunzione di fibre nella dieta.  

    Alcuni dei sintomi di insufficienza cardiaca includono: 

     ♦ stanchezza;

     ♦ difficoltà a respirare;

     ♦ affanno con poco sforzo fisico;

     ♦ pressione sanguigna bassa; 

     ♦ edema, ovvero il gonfiore di gambe, piedi, caviglie e addome (dovuto ad un accumulo di liquido).

    Poiché la stitichezza è facilmente valutabile, potrebbe essere uno strumento utile per identificare le persone con un aumento del rischio cardiovascolare.

     

    Prevenire la Costipazione con uno Stile di Vita Sano

    Per prevenire o migliorare una condizione di stipsi, le azioni più importanti da intraprendere sono: curare l’alimentazione, idratarsi adeguatamente, fare regolare attività fisica ed evitare lo stress.

    Evitare il cibo spazzatura: il consumo prolungato di alimenti trasformati e alimenti a rapida preparazione può portare a stitichezza cronica. Questi cibi contengono alte concentrazioni di grassi e zuccheri.

    È bene optare per una alimentazione più sana, consumare più fibre, che sono un ottimo lassativo naturale. Buone fonti di fibre includono bacche, verdure a foglia verde, fagioli e altri legumi, semi, noci e cereali integrali.

    I cibi consigliati

    Fortunatamente, alcuni alimenti possono contribuire ad alleviare la stipsi aumentando la massa fecale, ammorbidendo le feci, diminuendo il tempo di transito nell'intestino e aumentando la frequenza delle feci. Questi alimenti sono:

    Prugne: hanno una elevata quantità di fibre

    Mele: sono ricche di fibre e contengono la pectina che viene rapidamente fermentata dai batteri, diminuendo così il tempo di transito nell'intestino

    Pere: contengono il sorbitolo, che agisce come un lassativo naturale portando acqua nell'intestino

    Kiwi: contiene l’enzima actinidina, responsabile degli effetti positivi del kiwi sulla motilità e regolarità intestinali

    Spinaci, cavolini di Bruxelles e broccoli: non solo sono ricchi di fibre, ma sono anche grandi fonti di vitamina C, vitamina K e folati.  Questi cibi verdi aiutano a dare volume e peso alle feci, rendendone più facile il transito. Altri alimenti “amici” sono: carciofi, rabarbaro, agrumi, fichi, cicoria, fagioli, piselli e lenticchie.

    È bene non cambiare bruscamente la dieta: ciò può causare gonfiore e gas. L'assunzione di fibre deve avvenire gradualmente.

    Consumare probiotici: i probiotici sono batteri buoni, amici del tratto intestinale.  Essi favoriscono l'intestino sano, il che si traduce in una più facile evacuazione e riduzione del tempo di transito digestivo (6).

    Leggi anche: "Come Potenziare i Batteri Benefici nell'Intestino"

    Consumare cibo ricco di magnesio: il magnesio si è dimostrato molto efficace nell'alleviare la costipazione intestinale, poiché aiuta il movimento intestinale. Inoltre, secondo la ricerca, una carenza di magnesio è associata ad una crescente stitichezza (5).

    Ottime fonti di magnesio sono: cacao amaro, datteri, fichi, mandorle, nocciole, noci, riso integrale, spinaci, germogli di soia.

    Se non si riesce ad includere il magnesio nella dieta, è possibile optare per un integratore alimentare, meglio se di forma pico ionica, in quanto ha un tasso di assorbimento del 100% a livello cellulare, a differenza della maggior parte degli integratori a base di magnesio, che vengono assorbiti solo al 25%.

    Bere più acqua: mantenersi idratati con l’acqua,  aiuterà ad ammorbidire le feci. È consigliabile bere più acqua, soprattutto se si prevede di includere più fibre nella dieta. Infine, bisogna apportare alla propria alimentazione altre fonti di liquidi, come succhi, brodi e tè caldi. 

    Fare regolare attività fisica: fare una passeggiata o una corsa, anche solo di mezz'ora, può incidere notevolmente sulla salute del tratto intestinale. Anche se la dieta è buona, lo stile di vita sedentario può influenzare la digestione e causare stitichezza. È altamente consigliabile fare attività fisica almeno due volte alla settimana.

    Leggi anche: "10 Motivi per cui l’Attività Fisica è Importante per la Salute"

    Pulire il Colon per una Salute Ottimale

    Il colon è una delle nostre principali vie di disintossicazione. Una pulizia del colon può portare benessere generale a tutte le persone, ma soprattutto a coloro che soffrono di costipazione.

    L’organismo di chi soffre di questo disturbo deve spendere molta energia per combattere le tossine che tendono a tornare in circolo (7). E’ consigliato fare una pulizia del colon, almeno 2 volte all’anno. 

    I migliori rimedi naturali per la pulizia del colon sono: i semi di lino, che contengono molta fibra e hanno proprietà emollienti (8), la radice di rabarbaro e l’aloe ferox (9), che hanno effetti lassativi, la menta, il cactus Nopale, l’olmo, l'Altea e lo zenzero (10).

    Leggi anche: “Pulizia del colon quali benefici per la salute

     

    Riferimenti:

    1. http://www.emro.who.int/emhj-volume-17/volume-17-issue-8/article11.html
    2. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15896098?dopt=Abstract
    3. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3144272/
    4. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5011651/
    5. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17151587
    6.  https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5408016/
    7. Ripulire i propri organi, Pierre Pellizzari, Edizioni Il punto d’incontro
    8. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4152533/
    9. http://www.longwoodherbal.org/rhubarbroot/rhubarb.pdf
    10. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15043514
  • Quale Magnesio Usare in Gravidanza e Quali Erbe Pericolose Evitare

     

    Se sei incinta, potresti chiedere se alcune piante ed erbe siano sicure da usare. Alcune piante sono generalmente considerate sicure per te e per il tuo bambino: possono aiutare ad alleviare i disturbi più comuni in gravidanza quali nausea, crampi, mal di testa, senza dover rincorre ai farmaci chimici.

    Altre piante, invece sono pericolose e non dovrebbero essere consumate. Sebbene le erbe siano naturali, non tutte sono sicure se assunte durante la gravidanza.

     

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    Alcune Erbe e Piante da Evitare Durante la Gravidanza 

    Le seguenti erbe sono considerate potenzialmente pericolose o non sicure durante la gravidanza. 

    Camomilla: questa erba è spesso usata per alleviare lo stress e favorire il sonno. Sorseggiare una tazza di camomilla di tanto in tanto non causa problemi durante la gravidanza, ma se assunta regolarmente o in grandi quantità, potrebbe cause problemi. 

    Può avviare contrazioni uterine e portare ad aborto o parto pretermine. 

    Liquirizia:  le donne incinte non dovrebbero consumare la radice di liquirizia, poiché può aumentare il rischio di parto pretermine.  

    Tarassaco: a volte è usato per alleviare il gonfiore durante la gravidanza. La  foglia di tarassaco, tuttavia, è anche un diuretico, il che significa che aumenta il volume delle urine e dovrebbe essere usato con estrema cautela.

    Cicoria: la cicoria non è sicura da consumare in grandi quantità durante la gravidanza. Si presume che induca il ciclo mestruale e l'aborto spontaneo. 

    Menta Piperita: viene spesso utilizzata per alleviare nausea e meteorismo. Come effetto collaterale, può peggiorare il bruciore di stomaco, che è un problema abbastanza comune in gravidanza per alcune donne.

    a base di erbe lassative:  Questi tè sono usati per trattare la stitichezza, un disturbo comune in gravidanza. Purtroppo, possono anche causare disidratazione, alterare l'equilibrio elettrolitico e causare contrazioni uterine. 

    Altre piante ed erbe sconsigliate in gravidanza sono: Saw Palmetto, Pau D 'Arco, Passiflora, Efedra, Angelica sinensis, Goldenseal, Black Cohosh (Cimicifuga racemosa), Pennyroyal.

     

    Erbe che Potrebbero Essere Usate Durante la Gravidanza 

     

    Le erbe che sono considerate sicure da usare durante la gravidanza sono spesso sostanze toniche. Se siete seguite da un medico e/o ostetrica sostenitori della medicina naturale, naturopata, erborista, o un medico omeopatico, essi possono raccomandare l'uso di alcune erbe per contribuire a promuovere la salute della gravidanza. 

    Importante: non bisogna cercare di auto-medicarsi, anche se le erbe sono naturali: poiché ogni gravidanza è diversa, il modo migliore per usare le erbe è sotto l’osservazione di un operatore della salute esperto. 

    Ecco di seguito alcune delle piante che possono aiutare ad attenuare i disturbi della gravidanza. 

    Foglia di lampone: è ricca di ferro e può contribuire a tonificare il tessuto uterino, inoltre potrebbe aumentare la produzione di latte, diminuire la nausea e alleviare i dolori del travaglio. Alcuni studi hanno anche riportato che l'uso di foglie di lampone rosso durante la gravidanza può ridurre le complicazioni e la necessità di interventi durante la nascita (1). 

    Foglia di menta piperita: può essere utile per alleviare la nausea mattutina e la flatulenza. 

    Radice di zenzero: può aiutare ad alleviare la nausea e il vomito.

    Corteccia di olmo: può essere usato per alleviare nausea, bruciore di stomaco e irritazioni vaginali.

    Avena: aiuta ad alleviare ansia, irrequietezza. È utile anche per combattere le irritazioni cutanee.

     

    Vitamine e Minerali che non Devono Mancare in Gravidanza 

    Le vitamine e i minerali sono una risorsa fondamentale per la salute della donna e del bambino: contribuiscono al mantenimento della salute di entrambi e prevengono malformazione nel feto. 

    Alcune delle malattie che si possono manifestare nel nascituro e nella donna in gravidanza, possono essere legate a una carenza nutrizionale durante la gestazione.

    Alcune vitamine sono davvero importanti durante questo periodo, come la vitamina B9 o acido folico, che contribuisce allo sviluppo del sistema nervoso del feto, previene la spina bifida e l’anemia. 

    La vitamina B6 è importante per lo sviluppo del sistema nervoso centrale del bambino e può contribuire ad attenuare la nausea gravidica. Inoltre alcuni studi hanno dimostrato che livelli adeguati di vitamina B6 possono essere associati a una maggiore probabilità di concepimento e minore rischio di aborto spontaneo (2). 

    La vitamina C aiuta le difese immunitarie, contribuisce alla sintesi del collagene (importante per ossa e pelle) e favorisce l’assorbimento del ferro.

    La vitamina D favorisce l’assorbimento del calcio, contribuendo al mantenimento della salute delle ossa.

    Leggi anche: "Sei carente di vitamina D"

     

    Magnesio: Importantissimo in Gravidanza

    È un minerale essenziale, che svolge diverse funzioni nell’organismo. Il suo fabbisogno aumenta in gravidanza. Il magnesio è importante durante la gravidanza per diversi motivi: 

    • ♦ Riduce il rischio di preeclampsia: una carenza di magnesio durante la gravidanza può portare a preeclampsia (alta pressione sanguigna e convulsioni), parto prematuro, mortalità infantile e disabilità congenite (3).  
    • ♦ Riduce i crampi: i crampi sono molto comuni durante la gravidanza. Il magnesio riduce i crampi e tratta anche la stitichezza (4).
    • ♦ Regola il colesterolo e il battito cardiaco irregolare (5).
    • ♦ Riduce il rischio di diabete: il magnesio è necessario per mantenere i livelli di zucchero nel sangue (6).
    • ♦ Funziona in combinazione con il calcio:  mentre il magnesio induce il rilassamento dei muscoli, il calcio stimola le contrazioni muscolari. Inoltre contribuisce a mantenere denti e ossa sani.
    • ♦ Riduce il rischio di osteoporosi: livelli adeguati di magnesio e calcio possono aiutare a ridurre la possibilità di danni alle ossa nel corso della vita (8).
    • ♦ Proprietà tranquillizzanti: il magnesio è il miglior rimedio contro lo stress e l'insonnia, che sono abbastanza comuni durante la gravidanza. I medici, di solito, lo prescrivono come supplemento separato dagli altri multivitaminici.
    • ♦ Riduce il mal di testa: l'integrazione di magnesio può ridurre l'incidenza dell'emicrania durante la gravidanza. Aiuta a rilassare i vasi sanguigni ristretti nel cervello, prevenendo l'accumulo di acido lattico, che potrebbe altrimenti causare tensione e dolore emicranico.
    • ♦ Crescita del bambino: diversi studi hanno rivelato che l'assunzione di magnesio durante la gravidanza ha un effetto benefico sulla crescita del feto (9). Infine, l'integrazione di magnesio migliora la circolazione fetale (10).

    Leggi anche: "6 Comportamenti che Provocano Carenze di Minerali nel Corpo"

    Alimenti Ricchi di Magnesio

    Per integrare nell'organismo la dose di magnesio raccomandata, è necessario seguire una dieta sana. Molte fonti vegetali e animali, come spinaci, cereali integrali, semi, legumi, cereali per la colazione, cibi contenenti fibre alimentari, sono ricchi di magnesio. Gli alimenti elaborati non dovrebbero mai essere una scelta.

    Se la dieta della futura mamma non è abbastanza ricca di magnesio, è consigliabile consultare un medico per selezionare e utilizzare un integratore di magnesio.  

    Si consiglia di scegliere un prodotto a base di magnesio in forma pico ionica, in quanto ha un tasso di assorbimento del 100% a livello cellulare, a differenza della maggior parte degli integratori a base di magnesio, che vengono assorbiti solo al 25%.

     

    Riferimenti:

    1. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10754818
    2. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17478435
    3. www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15637217
    4. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmedhealth/PMH0048475
    5. www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4380381/
    6. www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12537988
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