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intolleranza alle solanacee rimedi naturali

  • Dieta senza Lectine: Gli Alimenti da Evitare

     

    Lo sapevi che le lectine possono superare la barriera intestinale e depositarsi in altri organi? Un po’ preoccupante, ma è ciò che affermano gli studi (1,2).

    Circa il 30% del nostro cibo contiene lectine in quantità significativa, alcune delle quali possono resistere al processo digestivo ed entrare nella circolazione.

    A causa delle loro proprietà leganti, se assunte in eccesso, le lectine possono causare carenze nutrizionali, interrompere la digestione e causare gravi danni intestinali soprattutto in individui con enzimi disfunzionali. A questi effetti segue la compromissione dell'integrità della barriera intestinale: una volta che ciò accade, si apre la porta a varie autoimmunità (3).

    Leggi anche: Le Lectine Possono Causare Malattie?

     

    Cosa sono le Lectine

    Le lectine sono un gruppo di proteine ​​leganti i carboidrati presenti in natura, che agiscono come agglutinine; sono presenti nella maggior parte delle piante, in particolare nei semi e nei tuberi come cereali, patate e fagioli.

    Vengono anche definite antinutrienti, poiché possono ridurre la capacità del corpo di assorbire i nutrienti. Si ritiene che le lectine si siano evolute come difesa naturale delle piante: essenzialmente agiscono come una tossina che scoraggia gli animali dal mangiare le piante (4).  Esse si trovano in molti alimenti vegetali e animali.

    Se seguite una dieta alimentare completa e sana, ma avete problemi di peso e/o problemi di salute cronici, la causa potrebbe essere ricondotta alle lectine, colpevoli dei vostri disturbi: molte di esse sono proinfiammatorie, immunotossiche, neurotossiche e citotossiche (5,6).

    Ridurre il consumo di lectine dalla dieta potrebbe essere la chiave per ritrovare il benessere.

    Eliminare in modo drastico e definitivo le lectine dalla nostra dieta sarebbe  molto difficile, poiché la maggior parte degli alimenti più ricchi di vitamine, minerali, fibre e antiossidanti, nutrienti estremamente benefici per la nostra salute, contengono proprio lectine. Il consiglio è quello di ridurre e limitare il consumo di quegli alimenti che le contengono in maggiore concentrazione. 

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    Alimenti che Contengono Livelli Alti di Lectine 

    Alcuni alimenti dovrebbero essere completamente evitati in quanto hanno alti livelli di lectine. Essi includono:

    • ♦ mais;
    • ♦ proteine derivanti da animali nutriti con mais; 
    • ♦ arachidi, anacardi, fagioli rossi e soia (se non fermentata); 
    • ♦ latte e latticini della caseina A1, che è ricco di proteine ​​simili alle lectine che possono essere dannose.  

    Altre categorie alimentari ricche di lectine sono:  

    Legumi: noci, fagioli, piselli, lenticchie.

    Cereali: orzo, avena, riso (soprattutto quello integrale), farro, segale, grano saraceno, amaranto, quinoa, grano, ecc.  

    Solanacee: tutti i pomodori, patate (ma non le patate dolci), peperoni, melanzane, bacche di Goji.

    Leggi anche: Intolleranza alle Solanacee: Sintomi e Come Trattare Quando Fanno Male

    Cucurbitacee (7): anguria, melone, zucca, zucchine, cetriolo.

    Prodotti lattiero-caseari: in particolare quelli provenienti da animali alimentati con cereali.

     

    Dieta a Basso Contenuto di Lectine: gli Alimenti Ammessi

    Tutte le piante e i prodotti animali contengono qualche lectina. I vegetali che si possono mangiare senza restrizioni sono: gli asparagi, il finocchio, l'aglio, il sedano, l’insalata, i funghi, le alghe e le cipolle. 

    Altri alimenti che non dovrebbero comportare problemi in chi ha una intolleranza lieve: 

    • Patate dolci, yucca, carote
    • Verdure a foglia verde: spinaci, cavolo nero, cime di rapa
    • Verdure crocifere: broccoli, cavolfiori, cavoletti di Bruxelles, ravanelli, rape
    • Olive e l’olio extravergine d'oliva, olio di cocco
    • Frutta: meglio sceglierla locale e di stagione. I frutti che contengono poca lectina sono: ciliegie, mele (senza la buccia), mirtilli, arance e limoni.

    È possibile consumare tutte le forme di proteine ​​animali, come quelle derivanti da pesce (non in scatola e non da allevamento), manzo, pollo e uova. La carne dovrebbe essere consumata con moderazione e la cosa ancora più importante è che gli animali siano stati allevati ad erba e non a mais, meglio se al pascolo, piuttosto che in un allevamento intensivo. 

    Sono ammessi i latticini caseina A2, come il latte di capra e il latte di bufala ed anche i grassi, come quelli contenuti in avocado, burro (ghee) e olio d'oliva.

    Dieta a Basso Contenuto di Lectine: Gli Alimenti da Evitare

     

    Se si ha intenzione di seguire una dieta di eliminazione per individuare quali alimenti si tollera e quali no, dovremmo seguire la cosìdetta dieta senza contenuto di lectine, che poi in verità ripetiamo, non è possibile eliminare al 100%, ma in questo caso drasticamente sì.
    Ecco gli alimenti che sono da evitare. 

    Proteine: carni da allevamento intensivo, insaccati (prosciutto, salame, pancetta, speck), salsicce stagionate, wurstel; pesce in scatola (sardine, tonno, salmone, ecc), aringa, salmone e altri pesci di allevamento, tonno fresco e acciughe; prodotti a base di pesce o molluschi trasformati (paste di pesce, pesce affumicato, essiccato o in salamoia, salsa di pesce).

    Legumi: fagiolini, fagioli rossi, fagioli neri, fagioli marroni, fagioli bianchi, soia, lenticchie, fave, piselli.

    Latticini: latte, yogurt, kefir, formaggi.

    Frutta secca a guscio e semi: noci, mandorle, anacardi, arachidi, pinoli, semi di lino, semi di chia, semi di girasole, semi di zucca, semi di sesamo.

    Frutta e verdura: pomodori, patate bianche, peperoncino, melanzane, bacche di Goji, maca, fragole, mele, pere, kiwi, banane, ananas, papaya, mango, uva, tutte le cucurbitacee come cocomeri, melone, zucca, zucchine, cetriolo.

    Altre sostanze: alcool, tè, caffeina, tutte le forme di zucchero, ad eccezione del miele crudo biologico (p.es. Manuka).

    Dieta di Eliminazione

    Per scoprire se si è intolleranti alla lectine occorre fare una dieta di eliminazione senza lectine (in verità con lectine drasticamente ridotte) per almeno 2 settimane. Visto che rimangono pochi gli alimenti da poter mangiare, facciamo una breve lista dei cibi consentiti, onde evitare confusione e per faciltare la comprensione della dieta:

    Carne:  possibilmente da pascolo libero. Prepare e bere il brodo di ossa ogni giorno.

    Pesce: tutti i pesci e frutti di mare, ma ovviamente più fresco possibile e selvatico.

    Verdure: cotte e crude tranne i legumi e le solanacee (elencate sopra).

    Frutta: frutti di bosco, bacche, limone.

    Condimento/grassi: olio di oliva extravergine, olio di cocco, ghee, avocado, aceto di sidro di mele (Braggs)

    NOTA: per evitare di avere fame e di esagerare con le proteine animali, prendere un cucchiaio di aceto di sidro di mele mattina e sera mescolato con l'acqua, perchè riduce l'appetito, e ai pasti aggiungere almeno 3 cucchiai di olio di oliva (i grassi saziano). Chi soffre di costipazione dovrebbe mangiare più verdure possibili e avocado.

    La cottura in pentola a pressione, può aiutare a ridurre i livelli di lectina nei cibi che la contengono. Anche l’ammollo, la fermentazione  e la germinazione dei chicchi possono contribuire a ridurre il contenuto di lectina.

    Per la gestione corretta della dieta di eliminazione, scaricate la Guida Olistica per la Salute, dove avete anche come opzione di scrivere ad un Naturopata esperto sull'argomento.

    Dieta senza Lectine e Altri Rimedi per Ripristinare il Benessere

    Con una dieta mirata e alcuni accorgimenti, come l’assunzione di collagene per ridurre l'infiammazione, integratori probiotici, per mantenere in equilibrio la flora batterica, l’assunzione di enzimi digestivi, per contribuire a migliorare la digestione degli alimenti e l’assunzione di integratori di super cibi contenenti polifenoli, si possono ridurre le concentrazioni di lectine nel corpo, disintossicarsi, riparare l'intestino, acquisire più energia e conquistare salute e forma fisica.

    Leggi anche: Pulizia del Colon quali Benefici per la Salute

    Leggi anche: Carenza di Enzimi Digestivi e Malassorbimento dei Nutrienti

    Leggi anche: Proteggi la Barriera Intestinale ed Evita la Disbiosi!

     

    Riferimenti:

    1. Pusztai A, Greer F, Grant G. Specific uptake of dietary lectins into the systemic circulation of rats. Biochem Soc Trans. 1989;17:481–482.
    2. Wang Q, Yu L-G, Campbell BJ, Milton J, Rhodes JM. Identification of intact peanut lectinin peripheral venous 
    3. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25599185
    4. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK22545/
    5. https://www.hindawi.com/journals/jdr/2017/6368780/
    6. Firestein et al., van den Bourne et al.
    7. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25692845
  • Intolleranza alle Solanacee: Sintomi e Come Trattare Quando Fanno Male

     

     

    Se avete già escluso dalla vostra dieta il glutine e i latticini, i due alimenti più infiammatori, ma continuate a soffrire di gonfiore, gas, nausea, stanchezza o dolori articolari, potreste essere intolleranti alle solanacee. Ciò può verificarsi soprattutto se si hanno già intolleranze alimentari, allergie, malattie autoimmuni, malattie infiammatorie intestinali. 

    Cosa sono le solanacee e perché possono causare disturbi?

    Cosa sono le Solanacee

    Le solanacee sono una famiglia di ortaggi che comprende molte specie commestibili ed altre velenose. Sono caratterizzate dalla presenza di una sostanza alcaloide, la solanina, che, in alcune specie è presente nelle piante e nei frutti ancora acerbi. Questa può scomparire o trasformarsi in altre sostanze innocue quando il frutto è maturo. Per questo motivo è buona abitudine consumare ortaggi maturi.

    Le solanacee comprendono migliaia di specie, molte delle quali sono immangiabili e persino velenose, come la datura.

    Nella nostra alimentazione le solanacee più conosciute sono: pomodori, peperoni, melanzane, patate bianche, peperoncino, paprica, bacche di Goji. Fanno parte delle solanacee anche le piante belladonna e il tabacco.

    Nonostante alcune di queste solanacee siano commestibili, possono causare diversi disturbi: la ricerca, ad esempio, ha condotto degli studi sulla relazione tra la nicotina contenuta nelle solanacee e il rischio di malattia di Parkinson (1).

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    Intolleranza alle Solanacee: i Sintomi che Fanno Male

    Può essere difficile individuare una sensibilità alle solanacee, poiché molti di questi alimenti sono presenti nella nostra dieta e possono essere necessarie fino a 72 ore per avvertire i sintomi di una intolleranza. I segnali di intolleranza possono essere:

    • ♦ gonfiore addominale;
    • ♦ meteorismo;
    • ♦ nausea;
    • ♦ stanchezza;
    • ♦ diarrea;
    • ♦ dolore o gonfiore alle articolazioni.

    Se invece si riscontrano sintomi quali:  respirazione difficoltosa, gola gonfia o la sensazione di un nodo in gola, vertigini, vomito o perdita di coscienza, potrebbe trattarsi di anafilassi. L'anafilassi può essere pericolosa per la vita se non trattata tempestivamente: se si riscontrano questi sintomi dopo aver mangiato le solanacee, è necessario rivolgersi immediatamente ad un medico.

     

    Come Testare la Sensibilità alle Solanacee

    Il modo migliore per testare la sensibilità alle solanacee consiste nel seguire una dieta di eliminazione. Dunque il consiglio è di di rimuovere tutte le solanacee dalla dieta (comprese le spezie culinarie come il peperoncino e il curry) e osservare se i sintomi scompaiono. Se non si riscontrano disturbi intestinali, stanchezza o dolori articolari dopo aver rimosso le solanacee dalla dieta, probabilmente si è sensibili ad esse.

     

    Solanacee Antinutrienti e Malattie dell’Intestino 

     

    Le persone più a rischio di sensibilità alle solanacee, spesso sono quelle che soffrono di permeabilità intestinale, malattie autoimmuni o hanno altre malattie legate all'intestino (2).  

    Pertanto, se si soffre di disturbi all'intestino o di una malattia autoimmune, il consiglio è di prestare attenzione a qualsiasi sintomo che può manifestarsi dopo aver mangiato delle solanacee, come dolori articolari, problemi digestivi, arrossamento della pelle o qualsiasi tipo di infiammazione.

    Bisogna fare attenzione anche a tutto ciò che potrebbe contenere amido di patate come addensante o riempitivo, inclusi alcuni farmaci.

    Le solanacee contengono i glicoalcaloidi (chaconina e solanina), che hanno dimostrato di contribuire al disturbo dell'intestino permeabile e alla malattia infiammatoria intestinale (3). Queste sostanze, dette antinutrienti, sono contenute nelle solanacee e sono utili alle piante, che le utilizzano per allontanare gli agenti patogeni e gli attacchi degli insetti.

    Gli antinutrienti influiscono negativamente sulla permeabilità intestinale ed aggravano quadri infiammatori come quelli tipici da colite ulcerosa, morbo di Crohn e sindrome del colon irritabile.

    Infatti, gli antinutrienti emergono rapidamente nel sangue e la loro tossicità aumenta man mano che la loro densità nel flusso sanguigno si fa più elevata.

    Altri antinutrienti che si trovano nelle solanacee sono le saponine e le lectine. Quindi, se dopo aver eliminato glutine e latticini dalla propria dieta, si  riscontrano ancora dei disturbi intestinali, la causa potrebbero essere le lectine contenute nelle solanacee.

    Leggi anche: Le Lectine Possono Causare Malattie?

    Intolleranze e Flora Intestinale

    Quando si ha un'intolleranza, gli alimenti vengono solo parzialmente digeriti e possono fermentare, alterando così la flora intestinale.

    È importante quindi aiutare la flora batterica, equilibrandola con l’assunzione dei probiotici. Essi aiutano a ripristinare il tratto intestinale e contribuiscono positivamente portando benefici all’intero organismo.

    Nel colon sono infatti presenti numerosi batteri che formano il microbiota umano intestinale. Questi batteri svolgono funzioni utili per l'uomo: oltre a essere in grado di sintetizzare alcune vitamine (gruppo B, K), limitano la crescita di batteri dannosi e si nutrono delle sostanze presenti nell'intestino.

    Sono importanti per un adeguato assorbimento dei nutrienti, mantengono l'equilibrio del pH, controllano la fame e contrastano i batteri potenzialmente pericolosi. Ecco perché un colon funzionante è così importante per il benessere generale.

    Il colon svolge anche una funzione secretrice, in quanto produce muco e anticorpi. Il muco fa da lubrificante, mentre gli anticorpi servono a creare un sistema immunitario finalizzato alla difesa della mucosa dell’intestino. Recenti studi evidenziano che uno squilibrio batterico del microbiota determina una disfunzione immunologica, che può essere alla base di alcuni disturbi, quali le malattie infiammatorie intestinali (4) (5).

     

    Probiotici per il Ripristino della Salute Intestinale

     

    I probiotici sono microrganismi vivi che hanno benefici per la salute (6). I probiotici possono migliorare la salute dell'apparato digerente, la salute del cuore e la funzione immunitaria, solo per citare alcuni benefici (7,8,9,10) .  Diversi studi suggeriscono anche che i probiotici possono aiutare a perdere peso e a smaltire il grasso della pancia.

    Ci sono centinaia di diversi microrganismi nel nostro sistema digestivo: la  maggior parte di questi sono batteri amichevoli. I batteri amici producono molti nutrienti importanti, tra cui la vitamina K e alcune vitamine del gruppo B.

    Aiutano anche a smaltire le fibre che il corpo non riesce a digerire, trasformandole in acidi grassi a catena corta, come il butirrato (11).

    I probiotici aiutano quindi l’equilibrio della flora batterica intestinale: uno squilibrio batterico può causare disturbi nel tratto digestivo. Alcuni studi hanno dimostrato l’efficacia del consumo dei probiotici per la riduzione del gonfiore addominale e un miglioramento del transito intestinal(12).

    Leggi anche: Contrastare la Disbiosi Naturalmente

     

    Riferimenti:

    • 1- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23661325
    • 2-https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20198430
    • 3- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12479649
    • 4- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4095778/
    • 5-  https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4913337/
    • 6- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24912386
    • 7- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22529959
    • 8- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24330093
    • 9- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22611376
    • 10- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24780623
    • 11- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9406136
    • 12- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4991532/

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