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Le Sostanze da Evitare nelle Protezioni o Creme Solari

Con l'imminente arrivo dell'estate, siamo tutti ansiosi di godere delle prime esposizioni al sole ed è proprio in questa stagione che diventa indispensabile l'uso di protezioni solari nel caso ci esponessimo nelle ora di punta.

Le protezioni solari sono un ottimo alleato nella prevenzione dei rischi legati all'esposizione ai raggi solari in maniera sbagliata, ovvero per ore fra le 12:00 e le 15:00, come tumori della pelle, invecchiamento precoce, macchie cutanee, rughe, iperpigmentazione, ecc., anche se come scopriremo, una parte delle conseguenze è anche dovuto alle creme solari in commercio.

Qual è, però, la protezione solare migliore in commercio?

Le più raccomandate sono quelle a base di ossido di zinco, oli vegetali e con vitamine naturali. L'ossido di zinco, nello specifico, è in grado di offrire una protezione ad ampio spettro contro i raggi UVA e UVB.

L'ossido di zinco è inoltre l'unico ingrediente approvato dalla FDA (Centro per la sicurezza degli alimenti e dei medicinali) per l'uso su bambini con età inferiore ai 6 mesi. Gli studi successivi su questa sostanza hanno dimostrato che l'ossido di zinco:

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- Protegge dai raggi UV;
- Non interferisce negativamente con la pelle quando essa è esposta al sole;
- Fornisce una protezione superiore rispetto ad altre sostanze.

Tuttavia, alcuni ricercatori hanno scoperto che in commercio ci sono numerose marche di protezioni solari che contengono ingredienti nocivi per la pelle che sono addirittura in grado di favorire l'insorgenza di melanomi. Quando acquistiamo una protezione solare dobbiamo far attenzione alla presenza di questi ingredienti:

Oxybenzone (benzofenone-3): l'oxybenzone è un composto organico utilizzato come ingrediente nelle creme solari poiché è in grado di assorbire i raggi UVA e UVB. Si tratta di uno dei composti più utilizzati anche nelle creme e nei cosmetici che riportano la sigla SPF.

I ricercatori hanno analizzato i campioni di urina di circa 2500 persone e hanno trovato nelle urine di 96 persone alte concentrazioni di oxybenzone, prevalentemente in quelle delle donne. Alcuni studi di laboratorio hanno dimostrato che questo ingrediente penetra nella pelle, favorendo l'aumento di radicali liberi che danneggiano il DNA quando si è esposti al sole. Questo significa che i potenziali danni al DNA possono comprendere anche l'insorgenza di tumori della pelle.
Inoltre, è stato provato che l'oxybenzone può provocare disturbi al sistema ormonale, causando l'indebolimento dell'attività estrogenica.

Octinoxate (octy- Metoxycinnamate): l'octinoxate è l'ingrediente più utilizzato nelle creme solari perché ha altissime capacità protettive contro i raggi UVB ed è meno irritante rispetto ad altri composti. Chiamato anche metossicinnamato ottile, è un composto organico formato da acido metossicinnamico e 2-etilesanolo.
Si presenta sotto forma di liquido trasparente, è insolubile in acqua, assorbe le radiazione ultraviolette ed è approvato dall' FDA in formulazioni per la cura della pelle al 7,5%.

Tuttavia, è un ingrediente instabile poichè,  se esposto alla luce solare, la sua efficacia è compromessa. Il danno che i raggi UV provocano alla pelle sembrerebbe aumentare con la presenza di octinoxate e gli effetti negativi tra cui l'aumento dei radicali liberi, persisterebbero anche dopo l'esposizione. Alcuni studi hanno anche evidenziato un legame con questa sostanza e l'attività estrogenica negli animali ma per quanto riguarda l'uomo non sono stati ancora fatti studi specifici.

PABA: è una sostanza chimica naturale presente nell'acido folico, nelle vitamine e in diversi alimenti tra cui grano, uova, latte e carne. Dal momento che è presente in alimenti naturali, si potrebbe pensare che PABA sia un ingrediente innocuo per la salute umana, in realtà non è così. Alcuni studi hanno evidenziato la pericolosità di questo ingrediente se usato per via topica e quindi nelle creme solari.

PABA è stato introdotto in cosmetica nel 1970 ed è utilizzato come filtro solare grazie alla sua capacità naturale di assorbire raggi UV responsabili delle scottature della pelle. La maggior parte delle protezioni solari di oggi non contengono più PABA a causa del suo alto potere allergizzante. Il PABA può danneggiare il DNA, liberando i radicali liberi durante l'esposizione al sole.

Homosalate: si tratta di un composto organico a base di acido salicilico e 3,3,5-trimethylcyclohexano in grado di assorbire i raggi ultravioletti ed in particolare i raggi UVB che sono associati all'insorgenza di tumori. Gli studi hanno dimostrato che le cellule cancerogene responsabili del tumore al seno, in presenza di homosalate, crescono più del normale. Tale sostanza influisce molto sull'attività estrogenica a tal punto da essere pericolosa in gravidanza.

Octocrylene: è un composto ottenuto dall'unione di diphenylcyanoacrylate e 2-etilesanolo che ha un aspetto trasparente e una consistenza oleosa. Tale ingrediente è in grado di proteggere la pelle dai raggi UVB e ha ottime capacità idratanti. Purtroppo, agisce da fotosensibilizzatore aumentando la produzione di radicali liberi quando la pelle è esposta al sole. Addirittura, studi scientifici hanno dimostrato che questa sostanza dopo 60 minuti di esposizione al sole, causa più danni di quelli che si avrebbero senza l'uso di alcuna protezione. L'octocrylene ha anche  altamente allergizzante e spesso causa dermatite da contatto

Octisalate: è un composto simile all'homosalate, assorbe la luce UV, protegge la pelle e ha proprietà emollienti . Questo composto protegge dai raggi UVB entro un certo intervallo ma è piuttosto debole e non è efficace contro i raggi UVA. Per questo motivo è poco usato e spesso è combinato con altri ingredienti che hanno capacità protettive più elevate. Il suo difetto sta nel fatto che permette agli altri ingredienti presenti nella formula e potenzialmente pericolosi (come conservanti o profumi) di penetrare facilmente nella pelle.

Avobenzone: è considerato l'ingrediente più sicuro tra tutti. Esso è in grado di assorbire i raggi UV su una vasta lunghezza d'onda ed è uno dei pochi composti che offre protezione contro i raggi UVB e UVA. Si trova in moltissimi prodotti solari, ma anche in trucchi e creme per le labbra. Non ha alcun effetto sull'equilibrio ormonale e non penetra nella pelle.

Purtroppo non è molto stabile e quando viene esposto al sole si rompe e compromette la sua capacità di proteggere la pelle. Dopo 2 ore di esposizione al sole l'avobenzone perde circa l'85% della sua efficacia contro i raggi UVA. Alcuni studi hanno mostrato che questa sostanza tende ad irritare la pelle durante l'esposizione al sole. Esso può causare un aumento di allergie e dermatiti e può aumentare la produzione di radicali liberi danneggiando DNA e proteine.


Il consiglio che dobbiamo seguire tutti è quello di utilizzare protezioni naturali, composte da ossido di zinco e oli vari, per contrastare la presenza di radicali liberi. Ammetto che è molto difficile trovare un prodotto solare veramente sicuro e privo di sostanze nocive.

Esistono pochissimi prodotti sicuri e il consiglio è di sceglierne uno con il 22.3% di ossido di zinco e con tutti ingredienti biologici al suo interno.

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Matea Skubic
Sull'autore Matea Skubic

Mi chiamo Matea e sono una sostenitrice della salute olistica degli animali domestici. Amo la natura e gli animali sin da bambina e sono orgogliosa di prendermi cura dei nostri animali domestici. Tuttavia, il mio interesse per la salute olistica degli animali domestici è nato solo quando ho adottato la mia prima cagnolina che si chiamava Luna. Oggi, purtroppo, sempre più cani e gatti soffrono di diverse malattie. La mia Luna non faceva eccezione. Ha sofferto di malattie della pelle di natura allergica e di problemi di tosse canina Mi sono subito resa conto che la medicina veterinaria tradizionale non le forniva un aiuto sufficiente.

2 pensieri su “Le Sostanze da Evitare nelle Protezioni o Creme Solari”

  • Luigi Zambetti

    Questo articolo è davvero illuminante. Grazie.

    Replica
  • Delia

    Vorrei solo sapere dove prendere le informazioni per scrivere un articolo del genere. Chi ha fatto gli studi e le ricerche che attestano quello che dite? Dove sono le fonti? Ciò che avete scritto vale quanto l'opinione del mio vicino di casa.

    Replica
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