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Solo 1 Persona su 4 Sa di Avere il Diabete: Ecco Come Prevenirlo Naturalmente

I carboidrati  sono la principale fonte di energia delle cellule nostro corpo. Esistono tre tipi di carboidrati classificati in base al numero di molecole contenute:

- i monosaccaridi (zuccheri semplici) come il fruttosio, il glucosio e il galattosio
- i disaccaridi (zuccheri doppi) come il maltosio e il lattosio
- ed infine i polisaccaridi (zuccheri complessi) come gli amidi, la cellulosa e il glicogeno (fonte di deposito di glucosio negli esseri umani).

Nella prima parte dell'articolo ci concentreremo sugli zuccheri semplici ed in particolare quelli raffinati che si trovano in eccesso nella nostra alimentazione e che rappresentano un grande problema per la salute.

 

Recenti statistiche eseguite negli USA dall' Euromonitor's study  nel febbraio 2015 hanno rivelato che gli americani consumano mediamente ben 32 cucchiaini di zucchero al giorno, mentre in Italia uno studio del 2007 (sito Federalimentare) rivela che consumiamo 26 kg all'anno, ovvero circa 14 cucchiani al giorno.  

Nonostante l'Italia sia una delle nazioni europee col più basso consumo di zucchero, ci sono 5 milioni i diabetici dichiarati, il doppio rispetto a 30 anni fa. Si tratti di dati allarmanti, con una persona su 4 che non sa di essere malata e con la spesa sanitaria annua che ammonta a circa 15 milioni di euro (fonte: Rapporto Arno 2015), il tutto considerando che nel XVIII  secolo la media era di 4 cucchiaini al giorno, costituiti principalmente da fonti naturali (frutta).

In effetti, alcune patologie come il diabete di tipo 2, poco diffuse nei secoli scorsi, sono aumentate moltissimo negli ultimi anni proprio a causa degli zuccheri presenti nella maggior parte dei cibi industriali.

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Sciroppo di fruttosio

Il problema principale è dato dal fatto che la maggior parte di questi zuccheri, inseriti negli alimenti di largo consumo, sono sotto forma di sciroppo di glucosio (o di fruttosio.)

Lo sciroppo di fruttosio, che deriva dall'amido di mais, è altamente raffinato, ha un potere dolcificante ben 20 volte superiore allo zucchero da tavola (saccarosio) ed è meno costoso, il che lo ha reso un'ottima alternativa per i produttori, grazie al risparmio che permette sul lungo periodo.

Il Dottor Lusting, professore presso la "Clinical Pediatrics all'University of California" spiega che l'organismo può metabolizzare senza danni fino a sei cucchiaini al giorno di zucchero aggiunto.

Purtroppo la maggior parte degli italiani ne consuma oltre il doppio e questo causa numerosi scompensi metabolici.

Innanzitutto affatica molto il fegato dove avviene principalmente la conversione del fruttosio in glucosio: questo significa che, aumentando il fruttosio, aumenta anche il carico di lavoro epatico.

Se le scorte epatiche di glicogeno sono sature, l'eccesso di fruttosio viene convertito in grassi (trigliceridi) provocando un aumento del peso corporeo, steatosi epatica (fegato grasso) e incremento dei trigliceridi.

Inoltre si è riscontrato che il fruttosio aumenta l'uricemia e può causare danni ai reni e al cuore.

L'eccesso di consumo di zucchero raffinato in tutte le sue forme porta a problematiche che fanno riferimento alla "sindrome metabolica": aumento del colesterolo LDL a discapito del HDL, aumento dei trigliceridi, aumento della glicemia e aumento della pressione arteriosa.

Si è anche visto che il fruttosio danneggia il sistema di controllo dell'appetito a diversi livelli:

 -riduce la produzione di insulina (ormone ipoglicemizzante) che di conseguenza sopprime la grelina (ormone della fame) che a sua volta non stimola più' la leptina (ormone della sazietà).

Questo circolo vizioso porta a consumare sempre più fruttosio, causando col tempo insulino resistenza nei soggetti predisposti.

L'insulino resistenza

Gli zuccheri semplici come il fruttosio vengono assorbiti subito dall'organismo, con un conseguente immediato aumento della glicemia. Per far fronte a questo aumento glicemico, il pancreas produce insulina che favorisce la penetrazione del glucosio nelle cellule, abbassando il livello di zucchero nel sangue.

Il consumo continuo di zuccheri semplici determina quindi continui picchi e cali glicemici e questo fenomeno a lungo andare causa un deficit dei recettori dell'insulina, provocando insulino resistenza.

Nonostante la maggior parte delle persone sia ormai consapevole dei danni che lo zucchero raffinato provoca alla salute, risulta spesso estremamente difficile ridurne il consumo.

Perchè accade questo?

Lo zucchero crea dipendenza

Lo zucchero ha un forte impatto sui centri di ricompensa del cervello; quando lo assumiamo, in un'area del nostro cervello chiamata Nucleus Accumbens viene rilasciata una grande quantità di dopamina.

Un abbondante consumo di zucchero protratto a lungo nel tempo induce i recettori della dopamina a funzionare in modo sbagliato: più consumiamo zucchero, più avremo bisogno di consumarne per ottenere lo stesso livello di ricompensa.

Questo meccanismo crea la dipendenza e la conseguente difficoltà a ridurne il consumo.

Non dimentichiamo comunque che i carboidrati sono indispensabili al funzionamento del nostro cervello; per questo, non possiamo eliminare totalmente gli zuccheri dalla nostra alimentazione.

Possiamo invece scegliere i tipi di zuccheri da consumare.

Gli zuccheri complessi

Inizialmente abbiamo fatto cenno ai "polisaccaridi" o carboidrati complessi che sono costituiti da catene di molti monosaccaridi (zuccheri semplici).

I carboidrati complessi sono contenuti prevalentemente nelle verdure, nei legumi e nei cereali non raffinati (integrali) che, contrariamente agli zuccheri semplici, grazie al loro graduale assorbimento, permettono all'organismo di avere maggiore controllo sulla glicemia, evitando i picchi glicemici di cui abbiamo parlato prima.

I cereali integrali e le verdure contengono, oltre a vitamine, oligoelementi preziosi, fibre insolubili che accelerano il transito intestinale riducendo il tempo di contatto con sostanze nocive e tossiche.

La frutta e i legumi contengono fibre solubili che rallentano i tempi di svuotamento gastrico, aumentano il tempo di sazietà e riducono l'assorbimento sia del colesterolo che del glucosio.

Le proprietà della curcuma

Oltre alla riduzione degli zuccheri semplici e all'aumento di quelli complessi nell’alimentazione, sembra che anche la curcuma contribuisca sia alla prevenzione che al controllo della glicemia nei soggetti con predisposizione al diabete.

Questi risultati arrivano da una ricerca effettuata presso l'Università di Srinakharinwirot in Tailandia e pubblicata sulla rivista Diabetes Care. Due gruppi di 240 volontari adulti ad alto rischio di diabete si sono sottoposti a un test della durata di 90 giorni: ogni giorno, a un gruppo venivano dati 250 mg di curcuma, all’altro la stessa quantità di un placebo.

I volontari che avevano preso la curcuma per 90 giorni non hanno sviluppato diabete mentre 19 dei 116 che avevano assunto il placebo ha sviluppato la patologia (ricerca pubblicata sulla rivista “Diabetes Care”).

I curcuminoidi contenuti nell'estratto di curcuma sembrano

 

avere effetti protettivi ed antinfiammatori sulle beta-cellule del pancreas che rilasciano l’insulina e questo spiegherebbe l'effetto preventivo sul diabete.
Da notare che la maggioranza degli integratori di curcuma hanno mediamente un'assorbimento del solo 10-15% e per questo motivo sempre più produttori aggiungono la piperina (aumenta l'assorbimento, il che potrebbe anche essere accettabile SE la curcuma fosse biologica e senza eccipienti).

Il problema di assorbimento di questo tipo di curcuma (la grande maggioranza) è che non è integrale, ovvero vengono solo estratti i curcuminoidi (costa meno) e così si perdono gli importanti benefici dei turmeroni e polisaccaridi, che permettono un alto tasso di assorbimento in maniera naturale.

Consiglio infatti di acquistare un prodotto che sia biologicamente certificato e che abbia al suo interno non solo curcuminoidi ma anche le altre preziossissime sostanze come i tumeroni, i polisaccaridi (immunostimolanti) e l'olio essenziale.

Questo è importante in quanto le piante, a differenza dei farmaci che contengono un principio attivo che ne determina l'azione terapuetica, hanno al loro interno diverse molecole ed è la proprio la sinergia di quest'insieme chiamato fitocomplesso ad esplicare l'azione terapuetica.

Gli omega

Un'altra sostanza molto utile per migliorare il metabolismo dei lipidi, spesso compromesso dall'eccesso di zuccheri, è l'Olio di Fegato di Chimera che contiene acidi grassi tra cui omega 3-6-9 in sufficienti quantità. Quest'olio ha anche straodinarie proprietà e benefici sul sistema immunitario.

Si consiglia di utilizzarne uno che non sia distillato, deodorato, frazionato, decolorato o filtrato e pescato sempre fresco.

Gli omega 3 si trovano in piccole quantità nei semi di lino, nelle verdure a foglia verde, nelle noci, nell'olio di canapa e nel soprattutto nel pesce azzurro, mentre gli omega 6 sono presenti nell'olio di borragine, olio di girasole, olio di enotera e olio di ribes nero.

Gli acidi grassi sono molto importanti per la prevenzione delle patologie cardiovascolari in quanto riducono il colesterolo "cattivo" che ostruisce le arterie, abbassano i trigliceridi e hanno un'azione fortemente antinfiammatoria.

Concludendo, possiamo affermare che, se è praticamente impossibile abolire totalmente gli zuccheri raffinati dalla nostra dieta, è invece consigliabile sostituirli, laddove è possibile, con zuccheri complessi (es: sostituire la pasta bianca con quella di farro integrale o il riso raffinato con riso integrale), aumentare l'assunzione di verdure e frutta di stagione e utilizzare dei rimedi naturali al fine di prevenire le patologie metaboliche e cardiovascolari, soprattutto se vi è una predisposizione genetica.

Con questo non vogliamo dire che assumendo la curcuma e l'olio di fegato di chimera, uno può mangiare liberamente quanti zuccheri vuole, ma chi ha debole per il dolce, dovrebbe prendere in seria considerazione di assumere qualcosa per ridurre la possibilità di manifestare il diabete.

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Matea Skubic
Sull'autore Matea Skubic

Mi chiamo Matea e sono una sostenitrice della salute olistica degli animali domestici. Amo la natura e gli animali sin da bambina e sono orgogliosa di prendermi cura dei nostri animali domestici. Tuttavia, il mio interesse per la salute olistica degli animali domestici è nato solo quando ho adottato la mia prima cagnolina che si chiamava Luna. Oggi, purtroppo, sempre più cani e gatti soffrono di diverse malattie. La mia Luna non faceva eccezione. Ha sofferto di malattie della pelle di natura allergica e di problemi di tosse canina Mi sono subito resa conto che la medicina veterinaria tradizionale non le forniva un aiuto sufficiente.

Un pensiero su “Solo 1 Persona su 4 Sa di Avere il Diabete: Ecco Come Prevenirlo Naturalmente”

  • Lorenzo Castiglioni
    Lorenzo Castiglioni dicembre 27, 2016 alle 12:03 pm

    Articoli come questi sono molto preziosi, particolarmente quando si parla di diabete. Purtroppo pur avendo una popolazione sempre più colpita dal diabete se parla pochissimo. Il servizio sanitario non fa ne prevenzione, ne è efficace nel diagnosticarlo.
    Ci sono sintomi che si collegano al diabete, ma i medici preferiscono basarsi sulle classiche misurazioni a digiuno, che trovano il tempo che trovano. Complimenti all'Autore per le preziose informazioni!

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